Caro Mainiero, visto ciò che sta accadendo in politica vorrei chiedere, e mi auguro di ricevere una risposta da qualche politico, se questi signori stanno servendo il bene comune o la loro carriera. Stanno servendo il popolo sovrano o lo stemma? Il Tricolore o la bandiera di partito? Mi piacerebbe ricevere una risposta. Valentino Castriota Trepuzzi (Lecce) Lei vorrebbe una risposta da qualche politico. E cosa pensa che un politico potrebbe risponderle? Non c’è bisogno di immaginare troppo: ma è ovvio, egregio Castriota, noi serviamo il bene comune. Sarebbero disposti a metterglielo nero su bianco, o su Facebook, come si usa oggi. Solenne giuramento di dedizione alla causa comune. I politici, questi politici qui, queste mezzecalzette che si spacciano per illuminati statisti, dicono tutto, il contrario di tutto e anche qualche altra cosa. Forse sarebbe il caso di non chiedere la loro opinione e di interpellare personaggi normali, non politici, non illusionisti. Le propongo la mia versione. Spero che si accontenti. Giunti al capolinea di una vita pubblica ingloriosa, ricca di troppe menzogne, di promesse non mantenute, di mille accordi e compromessi non sempre limpidi, i nostri politici annaspano e miseramente tentano di non affogare. La Lega è nei guai, grossi. La Margherita è disfatta e piena di rogne giudiziarie. Il Pd dilaniato e senza un capo, il Pdl in cerca di futuro, Vendola (che dichiara tutta la sua innocenza, cosa sulla quale noi non nutriamo dubbi) in due giorni è stato coinvolto in due inchieste, che è comunque un bel record. Soldi pubblici che entrano nelle casse dei partiti anche se i partiti non ne avrebbero bisogno, tant’è vero che i loro bilanci sono tutti in attivo. Soldi che escono dalle casse dei partiti e finiscono chissà dove. Una volta i politici dicevano che avevano rubato, è vero, ma per il partito, perché la politica costa, perché ci sono i congressi e le campagne elettorali, le sedi, i manifesti e tutto il resto. Non un soldo per se stessi. Oggi i politici rubano al partito che a sua volta ha legalmente rubato agli italiani. Le dò la risposta: non lavorano né in nome e per conto del popolo sovrano né in nome e per conto del partito. Piccoli come sono, al massimo si preoccupano del loro nome sul citofono di casa, quella casa che qualcuno ha comprato senza che loro lo sapessero. Tutti gli altri nei casini. mattias.mainiero@liberoquotidiano.it