In principio furono «I Leoni di Highbury», oggi ci bastano gli «Svarioni di Kiev». Perché se gli undici azzurri di Pozzo sono nella storia per la vittoria morale contro gli inglesi nel 1934, le perle mediatiche del duo Gentili-Dossena sciorinate durante Inghilterra-Italia sgomitano di brutto per entrare negli annali di Blob. Roba forte, un menù di strafalcioni da assaporare col cucchiaio (non quello di Pirlo), primizie per stomaci e timpani allenati. E dopo due settimane di Europei Rai lo siamo eccome. Anche all’entrataccia a freddo di Dossena - da prova tv - che quattordici (14!) secondi dopo il calcio d’inizio sentenzia: «La situazione tattica è già chiarissima». Neanche Rocco... Ma insomma, Dossena vede, prevede e stravede, come quando, colto da improvvisa trance, informa i distratti 20 milioni di italiani davanti alla tv che «abbiamo visto Prandelli toccarsi i flessori e guardare verso la panchina. Spero che anche lui non abbia problemi». Il ct era entrato? Alt, piano, forse la spiegazione c’è, Beppe è andato in confusione per l’overdose di inglese rifilatagli dal telecronista Bruno Gentili: «Ueirruni» (Wayne Rooney, ndr), «Uelbac» (Welbeck, ndr), «Rrrouihazzon» (Roy Hodgson, ndr). E noi che pensavamo bastassero gli audio-corsi De Agostini...