Continua la tragicommedia Rai:gaffe e anglofoni improbabili

Il campionario delle "perle" di Viale Mazzini nella sera di Italia-Inghilterra: scivoloni hot e grafiche obsolete 20 anni fa
di Andrea Tempestinisabato 30 giugno 2012
Continua la tragicommedia Rai:gaffe e anglofoni improbabili
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  E' come sparare sulla croce rossa, ma non si può evitare di farlo. La Rai è pur sempre servizio pubblico, soggetto alle critiche (positive o negative che siano) di tutta Italia, di tutto il Paese che finanzia Viale Mazzini con il canone. E la copertura della Rai a questi campionati Europei di calcio è finita nel mirino di mezzo paradiso giornalistico: effettivamente il servizio offerto dalla televisione pubblica è a dir poco scadente. L'impettitissimo Mazzocchi sostiene che questo tiro al piccione avvenga perché i quotidiani "sono pieni di pubblicità di Sky". Ma non è così. Le critiche arrivano perché la Rai ci fornisce un succulento menù di strafalcioni e bruttezze tecniche dalle quali copiosamente attingere. L'anglofono - Tralasciando le pluricriticate presenze in studio, a bordo campo e sulle tribune (tralasciamo su tutte, ma non su una: Francesco Pannofino in veste di "super tifoso" che di super non ha nulla proprio non si può vedere), l'attenzione si sposta su tutte le gaffe che hanno accompagnato la partita contro l'Inghilterra. Per prima la perla di Beppe Dossena, che  14 secondi dopo il calcio d'inizio - non è uno scherzo - sentenzia: "La situazione tattica è già chiarissima". Il Dossena ha insomma poteri divini: vede nel futuro. Non si può non parlare della pronuncia inglese di Bruno Gentili, prima voce della telecronaca, che prima della competizione deve aver fatto esercizio con le audiocassette De Agostini (ed è un diluvio di "Rrrrronn'i (Rooney, ndr), Uuèèèlbèèck (Welbeck, ndr), RrroyHggs'nn (Roy Hodgson, ndr) e via dicendo). Un consiglio, caro Gentili: meglio una sana pronuncia "all'italiana" che queste - pur simpatiche - anglofogone (e maccheroniche) imitazioni. Porno Rai - Quindi altri svarioni. Tocca ancora a Dossena: "Abbiamo visto Prandelli toccarsi i flessori e guardare verso la panchina. Spero che anche lui non abbia problemi". Cesare era entrato in campo? E ancora Gentili, a cui qualcuno dovrebbe spiegare che Milner (o "Miilnaar") non è Parker (o "Paarkàr") e che Parker non è Milner. Quindi rientra in gioco un Dossena a luci rosse: "Adesso dobbiamo in qualche maniera violentarci". Poi rilancia: "Non dobbiamo accontentarci di assorbire le loro penetrazioni centrali". Bollino rosso. Censura. Et voilà, un'altra spolverata dell'inventiva di Gentili: "Ecco, guardate Prandelli. Si è rivolto a Balotelli per dirgli: Dai, forza, mettici più cattiveria, più determinazione. Non pensiamo ai giochini, alle finezze, dobbiamo essere più concreti". Quindi Alessandro Antinelli, da bordo campo: "Niente rimproveri da parte di Prandelli, solo applausi". Chi è che sta mentendo? Grafiche accattivanti - La tragicommedia Rai, ovviamente, si consuma anche in studio. Ecco Paola Ferrari nel prepartita: "Le scelte di Prandelli sono tutte giuste, ma ancora non le sappiamo". Non fa una grinza. E sempre prima del calcio d'inizio l'autorevole parere di Fabrizio Failla: "Io mi fido del mio edicolante, ha detto che vinciamo 2-1 coi gol di Balotelli e Pirlo". Oppure l'acuta domanda sempre di Bruno Gentili a Prandelli: "Perché De Rossi a centrocampo?". La risposta: "Perché è un centrocampista". Spiazzante. La serata è stata lunga, gioiosa (e faticosa: per il commento Rai). Ma è quasi fatta: sta per finire lo "specialone" di Viale Mazzini. Mancano soltanto le pagelle. Ed ecco che prima dei voti, nell'analisi reparto per reparto, compaiono in sovrimpressione le scritte "difesa", poi "centrocampo" e poi "attacco". Il pubblico rimane stupito: la grafica Rai? Sfrutta tecnologie che sarebbero state obsolete un ventennio fa: letteroni in bianco sparacchiati sull'erba verde. Della serie "questo lo facevo anch'io". Evviva il servizio pubblico...