CATEGORIE

Mamma mia,la carta di credito si è polverizzata

Mattias Mainiero risponde a Oriano Lannuso
di Mattias Mainiero domenica 6 maggio 2012

2' di lettura

  Un pensiero per coloro che sono convinti che il contante debba sparire e che portano ad esempio i paesi del Nord Europa. Arrivo a Londra-Stansted, prendo l’autobus e mi accorgo che, in quanto la compagnia è di proprietà di italiani, accettano anche gli euro, un colpo di fortuna per chi, partito dall’Italia, si illude di poter fare tutto con il rettangolino di plastica. Arrivo a Victoria Station e cerco un taxi. Non uno che accetti la carta di credito. Riesco a trovarne uno che, mosso da compassione, accetta gli euro. Non dico con quale cambio, non mi interessa fare il calcolo. Alle due di notte, quello che conta è raggiungere il più in fretta possibile un letto. Oriano Lannuso e.mail   Vero: la carta di credito non viaggia in taxi né a Londra né a Roma. E se è per questo neppure a New York. Però a Londra, come a New York, e non a Roma o a Milano, la carta di credito è il mezzo di pagamento più comune. Senza una carta di credito è quasi impossibile noleggiare un’auto. In albergo, nei ristoranti, nei pub, al supermercato, nei coffee shop, nelle bakery (panetterie), nei diner (fanno panini e cose simili), nei negozi di abbigliamento, si paga comunemente e tranquillamente con la carta di credito. Prima o poi anche taxi e autobus si adegueranno. C’era una volta il baratto, gentile lettore: tre pecore in cambio di una mucca, una mucca in cambio di due cavalli (i cammelli - dicono - erano utilizzati solo per le donne, ma credo sia una leggenda o una forzatura). Poi arrivarono le monete, la dracma, il tetradramma, i sesterzi, i quinari, i fiorini. Poi le banconote. Poi anche gli assegni bancari e i traveler’s cheques, “assegni turistici”, primo strumento prepagato della storia emesso in larga scala. Ora è arrivato il danaro virtuale, pagobancomat, carta di credito, carta di debito. E’ la naturale evoluzione della moneta. E non solo perché ce lo impongono motivi fiscali (leggasi: tracciabilità del denaro). Perché il futuro è questo: elettronica, computer, microchip. E dunque anche carte di credito. Pensi un po’: persino il sesso, dicono le statistiche, diventa sempre più virtuale, sesso su internet, incontri che non sono incontri. Immagino che il danaro non possa fare eccezione. Crisi permettendo, ovviamente: taxi o non taxi, ho l’impressione che, continuando di questo passo, le nostre carte di credito diventeranno solo carta igienica. Ottime per essere barattate in cambio di una saponetta. mattias.mainiero@liberoquotidiano.it  

tag
Mattias Mainiero
Libero
carte di credito
taxi

L'aggressione Le spara in faccia e la strangola in auto: Prato-choc, chi è la belva

A Roma Libero Quotidiano presenta "Le rotte dell’energia e del commercio nel nuovo ordine mondiale"

La relatrice Onu Francesca Albanese vuole imbavagliare Libero

Ti potrebbero interessare

Le spara in faccia e la strangola in auto: Prato-choc, chi è la belva

Redazione

Libero Quotidiano presenta "Le rotte dell’energia e del commercio nel nuovo ordine mondiale"

Francesca Albanese vuole imbavagliare Libero

Alessandro Gonzato

Per le città del futuro serve l'intermodalità

Pietro De Leo

Umbria, Lega e Fdi incalzano Proietti: 226 mila euro all’hotel della cognata e del marito della presidente

Nella seduta di giovedì 11 dicembre il Consiglio regionale dell’Umbria ha discusso, nella seduta di gioved&...
Redazione

TUTELA DELL’ACQUA: ACEA INSIEME ALLO STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO PER RIDURRE I CONSUMI E FORMARE NUOVE PROFESSIONALITÀ

Una collaborazione sui temi dell’uso razionale delle risorse idriche ed energetiche per favorire l’economia ...

Ncc Italia: ok all’iter di riforma dei mezzi non di linea, dannose le minacce sullo sciopero dei taxi

Associazione Ncc Italia accoglie con favore l’annuncio sull’avvio dell’iter in Commissione Trasporti d...

Integralismo islamico, Funari già lo sapeva: "Grossa minaccia"

Gianfranco Funari, conduttore televisivo e opinionista, ospite a Barracuda nel lontano 1999, lanciava già l'a...