(Adnkronos/Cinematografo.it) - Renato pero' non si arrende e pascola con l'entusiasmo e la passione tipici di un bambino che vede realizzato il proprio sogno: lui e' infatti pastore per scelta, fa un mestiere artigiano a contatto con la natura, lontano dalla logiche del consumismo e del progresso incontrollato. Quello di Renato e' un mondo in via d'estinzione. Non e' un caso che nell'ambito del Torino Film Festival il documentario concorra per il Premio Cipputi, assegnato al miglior film sul mondo del lavoro. Il protagonista vive in una Milano tutta sua, che la maggior parte delle persone non riesce a vedere, e sogna di incontrare i bambini del XXI secolo per trasmettere loro i valori del suo mestiere: dedizione e passione. Nella frenetica Milano, principale bacino di vendita della carne ovina della bizzarra famiglia Zucchelli, Renato conduce una vita libera che si configura come una vera e propria fiaba arcaica: fiaba perche' tutti i personaggi vivono felici nel veder realizzati i propri sogni, arcaica perche' rappresenta un mondo ormai lontano dalla maggior parte di noi. (segue)