Sallusti: prima dei domiciliari, l'ultima serata da uomo libero al Meazza per Milan-Juventus

Con tutta probabilità quella di ieri sarà la sua ultima serata da uomo libero: allo stadio Meazza, in tribuna con Silvio Berlusconi e la sua compagna Daniela Santanchè, per assistere alla partita tra il Milan e la sua Juventus. Al direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, è infatti stato notificato l'ordine di arresti domiciliari, con il quale diventa effettiva la pena restrittiva venuta con la condanna per diffamazione. Dopo mesi di bailamme parlamentare sulla nuova legge sui reati a mezzo stampa (detta, "in suo onore", salva Sallusti, ma che invece non gli risparmia niente e fa infuriare i giornalisti), di polemiche mediatiche, di solidarietà e ostilità trasversali agli schieramenti, per il direttore è arrivato il momento di affrontare la condanna a 14 mesi. L'ultima serata in libertà, dunque, allo stadio con l'ex premier. A casa della Santanchè - Per quel che riguarda il futuro, Sallusti ha chiesto  di scontare gli eventuali arresti domiciliari nella casa milanese di Daniela Santanchè. Il direttore del Giornale, condannato a 14 mesi di carcere per diffamazione, potrà anche continuare a svolgere il suo lavoro se il magistrato di sorveglianza glielo consentirà. Commenta la Santanchè: "Il mio è un dolore intimo e non pubblico. Preciso che non è casa mia, ma casa nostra. Se due persone decidono di vivere insieme hanno una casa che è comune", ha detto a Tgcom24: "Il dolore è intimo. Da un punto di vista politico è una barbarie. Napolitano e Monti che vanno in giro in Europa, cosa risponderanno a chi chiede come mai un direttore di un giornale italiano è agli arresti domiciliari? Essere arrestati per un’opinione è una barbarie. Come vanno a dire in giro che il nostro è un paese libero e democratico quando si decidono delle misure cautelari per un direttore di un giornale? Non mi risulta che in Europa o nel mondo ci sia un direttore di un quotidiano in queste condizioni".  Da parte sua Sallusti, ha concluso la Santanchè, "non vuole essere un privilegiato, non ha chiesto lui i domiciliari. Ora il magistrato di sorveglianza deciderà cosa fare e come devono essere per lui gli arresti domiciliari"