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Redditometro, ecco le spese che rivelano se siamo ricchi

Entro ottobre il nuovo strumento: 7 aree, 100 voci. Quanto paghiamo per colf, auto, casa, asili, palestre. L'accusa: "Studio di settore su 50 milioni di contribuenti"
di Giulio Bucchi domenica 16 settembre 2012

2' di lettura

Sette macroaree per smascherare gli evasori. Eccolo il redditometro annunciato dal presidente dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera. Arriva in ritardo perché l'Agenzia vuole "uno strumento efficace", parola dello stesso Befera. Anche lui parla di "guerra agli evasori fiscali", proprio come il premier Mario Monti. Culturale, certo, ma soprattutto pratica, concreta. Entro settembre, o al massimo a fine ottobre, arriverà il tanto atteso strumento di controllo. Sotto la lente d'ingrandimento del software finiranno abitazione, mezzi di trasporto, istruzione, attività sportive e ricreative di cura della persona, investimenti immobiliari e mobiliari netti. Cento voci complessive: quanto paghiamo per la colf, per gli asili, per le palestre, i corsi di danza. Una sorta di "paniere" per stanare i furbetti, anche se Monti non vuole più chiamarli così: chi spende in maniera incongrua rispetto alle proprie dichiarazioni riceverà l'accertamento del Fisco. Il redditometro doveva entrare in azione già a giugno, ma la sperimentazione ha rivelato (e continua a rivelare) delle contraddizioni e dei nodi da sciogliere. L'accusa di molti commercialisti (condivisa pure da molti ambienti politici) è che di fatto lo strumento si trasformi in una sorta di studio di settore allargato: applicato cioè non più ai soli professionisti ma a 22 milioni di italiani e a 50 milioni di contribuenti. E ancora: che peso assegnare alle singole voci spia? In questo senso si sta mettendo a punto la contromossa: un coefficiente di moltiplicazione in base all'area geografica (al Sud determinati acquisti "peseranno" di più) e al numero di componenti del nucleo famigliare. E ancora: quale deve essere la differenza tra redditi e beni dichiarati e reale tenore di vita? A questo quesito, per ora, nessuna risposta. Si rimarrà ancora per qualche tempo in fase di sperimentazione, in ogni senso: per chi vuole, infatti, l'Agenzia delle Entrate metterà a disposizione un software simulatore del redditometro in cui inserendo le proprie spese e la propria dichiarazione si capirà se si è a rischio accertamento fiscale.

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