Che in gioventù si facesse le canne, Obama non l’ha mai negato. Che però gareggiasse con le auto e si tracannasse fiumi di birra questo prima d’ora non l’aveva confessato. Inoltre, il presidente degli Stati Uniti a scuola non eccelleva anche se sapeva parlare e scrivere bene, però amava il basket e gli mancava sempre la mamma. Sono queste fra "le 11 cose da sapere" sull'adolescenza di Barack Obama alle Hawaii, raccolte dal Washington Post nella nuova autobiografia del presidente americano scritta da David Maraniss. Ecco l’elenco. 1: Obama non era studente da massimo dei voti, "ma sapeva di cosa voleva parlare e sapeva scriverlo bene", ricorda il compagno di classe Joe Hanson. 2: era patito di pallacanestro e ad un amico più grande che voleva studiare legge scrisse come dedica di saluto: “Quando sarò un giocatore di basket e vorrò citare in giudizio la mia squadra per guadagnare di più, mi rivolgerò a te". 3: paragonava la nonna Madelyn Dunham, che l’ha allevato, al personaggio di Peggy nella serie tv di Mad men, una segretaria che si fa strada fra mille difficoltà. 4: i suoi compagni del liceo Punahou venivano a casa sua a guardare in tv le partite di basket . "Lui sapeva ascoltare, era più un amico che un leader", ricorda Joe Hanson. 5: all’amico Keith Kakugawa confidò che gli mancava la madre, allora in Indonesia: "Sembrava che lei non avesse mai tempo per lui". 6: a scuola durante l’intervallo, Obama stava con altri due afroamericani, lontano dal gruppo dei più popolari dell’istituto. Parlavamo di questioni sociali, "se mai ci sarebbe stato un presidente nero. Ma nessuno di noi diceva che avrebbe potuto esserlo", ricorda uno dei due amici, Rick Smith. 7: con gli amici, Obama beveva birra all’aperto ascoltando gli Aerosmith, i Blue Oyster Cult o Stevie Wonder. E non lasciavano in giro le bottiglie vuote. 8: fumava marijuana ed era un un teorico dell’inalare il fumo a fondo. 9: una notte Obama partecipò ad una corsa fra due auto sul monte Tantalus. Lui era su una Toyota che sfidava una Volkgswagen. La Toyota si rovesciò e Obama e il pilota dell’auto, col naso insanguinato, uscirono dal finestrino. Il futuro presidente si mise a ridere e a denigrare le capacità di guida del suo amico con termini irripetibili. 10: venti anni dopo, Obama scriverà sul magazine del vecchio liceo Punahou che ai tempi della scuola si faceva domande sulla sua identità, come uno dei pochi afroamericani della scuola: "Figlio di una famiglia spezzata e di mezzi modesti, nutrivo più risentimento di quanto fosse giustificato dalle circostanze e non indirizzavo sempre questo risentimento verso mezzi costruttivi". 11: Obama leggeva molti libri di scrittori afroamericani: Baldwin, Ellison, Hughes, Wright e Du Bois. Storie, come poi disse lui stesso, di "gente esausta e amara".