(Adnkronos) - "Il mondo televisivo - ha spiegato Ciro Di Vuolo, presidente del Corecom Sicilia - e' in evoluzione. Da mesi lavoriamo per questo momento e mi auguro che le esperienze delle altre regioni abbiano ridotto al minimo qui le problematiche". Ma da Di Vuolo arriva anche una nota polemica nei confronti del Governo regionale. "C'e' stata una disparita' di trattamento rispetto alle altre regioni gia' interessate dal passaggio al digitale - ha spiegato -, tutte le emittenti locali d'Italia hanno avuto dalle rispettive regioni d'appartenenza dei contributi per l'acquisto delle apparecchiature. La Regione siciliana, invece, non ha previsto nulla". Ma le mancate agevolazioni non sono l'unico tasto dolente di quello che Spina ha definito un "passaggio epocale". La graduatoria con l'assegnazione delle frequenze, infatti, non e' stata ancora resa pubblica. Nell'Isola ci sono 101 emittenti locali, molte hanno fatto richiesta in modo congiunto, cosi' le domande presentate per l'assegnazione delle frequenze (18) sono state 30. "La graduatoria provvisoria sara' resa nota domani - ha assicurato Spina -, le tv avranno 24 ore di tempo per fare le loro osservazioni, scaduto questo tempo sara' pubblicata la graduatoria definitiva con le emittenti escluse, che potranno comunque accordarsi con quelle inserite nella lista. E' importante che si capisca che oggi la questione non e' piu' essere proprietari di impianti, ma poter fornire nuovi contenuti". Un'ipotesi che non convince, pero', i diretti interessati, gia' sul piede di guerra. "Servivano 45 giorni di tempo dalla pubblicazione delle graduatorie per permettere alle tv escluse dall'assegnazione di frequenze di stringere accordi - ha spiegato all'Adnkronos Fabrizio Berrini, segretario nazionale Aerante, un'associazione che raggruppa tv e radio locali -. L'arco di tempo ridotto, tre giorni appena, penalizza le emittenti locali rimaste fuori dall'assegnazione delle frequenze, che al momento della sintonizzazione del decoder e dell'avvio del digitale saranno oscurate. Chi non c'e' a quel primo appuntamento con il digitale impieghera' dei mesi per tornare nuovamente visibile. E' indubbio - ha concluso - che presenteremo ricorso ed azioni di responsabilita' nei confronti dei funzionari del ministero che non hanno rispettato i tempi previsti dalla legge".