Filosofo da catastrofe"Che bella la mia Emiliasconvolta dal terremoto"

Il regista fa l'ottimista con le macerie degli altri
di Matteo Legnanidomenica 10 giugno 2012
Filosofo da catastrofe"Che bella la mia Emiliasconvolta dal terremoto"
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  Fanno gli ottimisti con le macerie degli altri. Mentre le giornate e le notti emiliane continuano ad essere funestate dalle scosse, si manifestano i filosofi della pacca sulla spalla, pronti a sostenere che anche nella tragedia s’annida la bellezza (tanto la tragedia la vivono gli altri). Ecco il professor Paolo Crepet lesto a spiegare che il terremoto «è un lutto terribile, ma anche una grande opportunità di rinascita, di ricostruzione». E Persino un emiliano sensibile come Pupi Avati, ieri sulla Stampa, si è prestato alla retorica del tanto peggio tanto meglio. «Quella dei matrimoni e delle prime comunioni all’aperto, nei paesi devastati dal terremoto», ha detto, «è una fotografia meravigliosa. (...) Sono convinto che siano stati matrimoni e prime comunioni più emozionanti, e indimenticabili, di tanti altri festeggiati al ristorangte o in una villa con il catering». Sembra una pubblicità atroce: volete rendere indimenticabili le vostre nozze? Ecco cosa fa per voi: una bella eruzione vulcanica. Leggi l'articolo integrale di Francesco Borgonovo su Libero in edicola oggi 5 giugno