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Il ticket spariràPagheremo in base al reddito

Il ministro della Salute: ciascuno pagherà di tasca propria fino a un tetto, poi scarica sullo Stato
di Lucia Esposito domenica 13 maggio 2012
Il ticket spariràPagheremo in base al reddito

2' di lettura

Il ministro della salute Renato Balduzzi intende rivoluzionare il sistema del pagamento dei ticket: a tutti i cittadini verrà data una card che rivela quanfo si è pagato fino al quel momento. Potrebbero scomparire i ticket su farmaci, visite specialistiche e analisi di laboratorio e anche sui ricoveri al pronto soccorso. Ogni cittadino avrò una franchigia calcolata sulla base del reddito fino al concorrere della quale quale dovrà pagare interamente ogni prestazione sanitaria, farmaco o intervento chirurghco. Un pensionato con 10 mila euro di reddito lordo, avrà una franchigia pari al 3 per mille dunque 30 euro: questa cifra sarà il costo massimo che dovrà sborsare per accedere a qualsiasi prestazione sanitaria, pochi medicinali o un maxi intervento chirurgico. Oltre questo limite sarà tutto gratuito. Chi ha reddito di 100mila euro, come un professionisa, avrà una franchigia di circa 300 euro: vuol dire che dovrà pagare tutte le prestazioni sanitarie fino a un massimo di 300 euro. A tenere la contabilità satrà una tessera sanitaria intelligente,  dotata di chip come un bancomat, che sostituirà di qui ad un anno le attuali tessere.  La franchigia Nella rimodulazione del  sistema dei ticket sanitari, "stiamo pensando a una forma di   franchigia che avrebbe molti vantaggi. Stiamo lavorando per ridurre   gli svantaggi" e "siamo prossimi a formalizzare una proposta   compiuta". Lo annuncia il ministro della Salute Renato Balduzzi.  "La fiscalità generale - spiega - in qualche misura già fa   pagare di più la sanità a chi ha un miglior tenore di vita. Un   aspetto di sostanziale equità quindi c'è già, ma andrebbe  potenziato ulteriormente nel campo della compartecipazione" alla spesa  sanitaria, "di cui i ticket sono solo una delle possibili forme. Noi   per esempio stiamo ragionando da tempo su una forma diversa", una   franchigia appunto, "che rimoduli la compartecipazione all’insegna di   tre principi guida: trasparenza, equità e omogeneità. In questo   momento, infatti, noi abbiamo compartecipazioni poco trasparenti, poco  eque e molto disomogenee".   In sintesi, con la franchigia "il cittadino paga una somma   iniziale a seconda del reddito, dopo di che il Servizio sanitario   nazionale, purchè funzionino tutti gli altri controlli su spesa   farmaceutica e dispositivi medici eccetera, si fa carico della   copertura. In questo modo si risolverebbero i problemi delle esenzioni  non collegate al reddito".

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