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La Lega Nord si è disintegrata:prende schiaffi da tutte le parti

Dopo gli scandali, il Carroccio perde nei luoghi simbolo: Varesotto e Brianza
di Andrea Tempestini domenica 13 maggio 2012

Amministrative, la Lega Nord colleziona schiaffi

2' di lettura

Qualcuno poteva aspettarsi risultati anche peggiori dopo l'incredibile serie di scandali che ha travolto il movimento, ma la sostanza non cambia: la Lega Nord esce sconfitta da queste elezioni amministrative. E, onta ancor più grave, il Carroccio è uscito sconfitto nei luoghi simbolo di una storia ventennale: il varesotto e la Brianza su tutti. Il fatto che fa più male di tutti, probabilmente, è il crollo a Besozzo, il paese a pochi metri dalla Gemonio di Umberto Bossi, e a Cassano Magnago, dove il Senatùr è nato. Quindi i crac a Gerenzano e Sumirago completano il quadro della debacle nel Varesotto (dove si salva soltanto Tradate). Persi i feudi brianzoli - Lega sconfitta anche nei due capoluoghi al voto: Como e soprattutto Monza, dove "verde" era il sindaco uscente, Marco Mariani, e dove Bossi aveva chiuso la campagna elettorale. I padani devono arrendersi anche a Mozzo, il paese natale di Roberto Calderoli. Quindi le notizie che arrivano da Crema, dove il deputato Alberto Torazzi non ha raggiunto il 7 per cento. Cattive notizie anche dal cuore della Brianza, dove la Lega ha perso feudi quali Cesano Maderno, Lesmo e Lissone. Uno schiaffo anche da Tosi - Lasciamo parlare le cifre. Il Carroccio in Lombardia mandava al voto 23 sindaci e oggi, di sicuri, ne ha appena 10. Migliore la situazione in Veneto, dove la Lega guidava 17 amministrazioni e dove oggi ne guida 18, mentre in altre due andrà al ballottaggio. Ma è proprio dal Veneto che, paradossalmente, giunge uno degli schiaffi più duri per il Carroccio: la scintillante vittoria di Flavio Tosi a Verona, che è sì della Lega, ma del Carroccio è l'eretico, l'uomo della rottura con Umberto Bossi e che non si è mai fatto troppi problemi a bombardare un movimento mai in difficoltà come oggi.

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