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Anche il Comune sbugiarda Fini: "Non ha scoperto proprio niente"

L'assessore di Monte Argentario conferma la ricostruzione di Libero: "Sapevamo di quell'ancora, certi comportamenti ci danno fastidio..."
di Giulio Bucchi domenica 26 agosto 2012

3' di lettura

  di Chiara Giannini «Tutti sapevano di quell’àncora, da oltre quindici anni. Non si tratta affatto di una scoperta esclusiva». A confermare senza mezzi termini quanto ipotizzato ieri da Libero è l’assessore con delega a Porto Ercole del Comune di Monte Argentario, Michele Lubrano. Il giorno dopo l’annuncio del «ritrovamento» da parte del presidente della Camera, Gianfranco Fini, di un’àncora di tipo ammiragliato nei fondali di Punta Avvoltore, politici locali ed esperti sommozzatori assicurano che il reperto è in realtà conosciuto da tempo a tutti i subacquei della zona. I titolari dell’Argentario Divers, la scuola di sub cui da anni il presidente della Camera si rivolge per le sue escursioni, contestano quanto scritto da Libero: «L’àncora che abbiamo individuato insieme all’onorevole Fini era sconosciuta a tutti gli operatori del settore, come ben sanno i subacquei che conoscono l’Argentario. Quelle già note e segnalate sono ovviamente al loro posto».  A raccontare una storia diversa dalla loro non sono però solo l’assessore Lubrano e altri amministratori locali, ma anche altri sub della zona, che da anni si immergono nei fondali di Punta Avvoltore e li hanno scandagliati palmo a palmo. Tutti costoro confermano che l’àncora è la stessa: le dimensioni e il punto in cui è stata «ritrovata», segnalato nella relazione della Capitaneria di Porto, corrispondono a quelli dell’àncora conosciuta da tutti. Tra i subacquei interpellati da Libero c’è anche Moreno Soldi, titolare della Esco.tur, nota azienda di noleggio di mezzi marittimi della zona. «Mi immergo dal 1977», spiega, «e ho sempre visto quell’àncora nelle acque di Punta Avvoltore. Si tratta di un reperto di scarso valore sia culturale che economico. Le àncore di tipo ammiragliato, infatti, si trovano comunemente, spesso appoggiate davanti alle sedi delle Capitanerie di porto».  Soldi e gli altri sub interpellati confermano anche che l’àncora è quella descritta nella guida per le immersioni scaricabile dal sito  www.volontariatolazio.it, in cui si spiega così come arrivarci: «Dopo aver ormeggiato nella vicina Cala dei Santi, una volta in acqua, ci dirigeremo verso sud, lasciando la parete alla nostra destra. Seguiremo il fondale che scende gradualmente fino a raggiungere la quota di circa 35 metri. Qui il fondo cambia diventando molto più rigido e con grossi massi. Sempre intorno ai 35 metri troveremo una grossa àncora del tipo ammiragliato». Una descrizione che coincide perfettamente con quella che si può leggere nella relazione della «scoperta» di Fini stilata dalla Guardia Costiera di Porto Ercole: «L’àncora ha un’altezza di 2 metri e 20 centimetri e una larghezza di 1 metro e 20 centimetri. È di tipo ammiragliato e, secondo quanto si legge nella lettera inviata alla Soprintendenza, è stata avvistata, nel corso di un’immersione privata e turistica, dal presidente Fini e dal personale dell’Argentario Divers».  L’assessore Lubrano chiarisce un piccolo giallo: «Dalle foto apparse sul settimanale Gente si nota che l’àncora viene sollevata e, quindi, si pensa sia già stata recuperata. In realtà», prosegue Lubrano, «dalla Capitaneria di Porto mi hanno avvertito verbalmente (non c’è alcun documento ufficiale) che il reperto si trova sempre sui fondali e che sarà recuperato domani mattina, a spese dell’Argentario Divers e alla presenza di Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza. Il personale della scuola di diving l’ha soltanto sollevata con dei palloni e spostata in un luogo da cui sia più agevole il recupero. Siamo sinceramente infastiditi, anche perché il comandante del porto, Antonio De Fusco, e l’onorevole Fini, a quanto pare vogliono posizionarla nella piazzetta restaurata della Guardia costiera. A noi può anche andare bene, ma non deve essere un’imposizione, semmai una decisione che spetta all’amministrazione comunale. A casa nostra decidiamo noi».  Una piccola bagarre che, con ogni probabilità, si risolverà domani mattina, quando l’àncora sarà portata alla luce del sole per essere, subito dopo, ripulita. Martedì, da Ponza, dove si trova attualmente, arriverà la terza carica dello Stato a consegnarla, alle 18.30, nel corso di una cerimonia in pompa magna, alla presenza delle autorità locali. Il sindaco di Monte Argentario, Arturo Cerulli, ha già trovato il lato positivo della vicenda: «A noi sarebbe costato parecchio recuperare l’àncora. È logico che se c’è l’intervento del presidente della Camera il tutto avviene con più velocità».       

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