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Obama tira fuori i denti e vince la seconda sfida in tv con Romney

Il presidente è riuscito a convincere il pubblico su industria, politica estera e tasse
di Eliana Giusto domenica 21 ottobre 2012

4' di lettura

Un Barack Obama molto più aggressivo ha attaccato duramente Mitt Romney nel secondo dibattito per la Casa Bianca e ha riscattato l’opaca prova di Denver che aveva permesso al rivale repubblicano di rimontarlo nei sondaggi. Quello andato in scena a Hempstead, vicino a New York, è stato un duello durissimo su auto, tasse, energia e politica estera che la moderatrice Candy Crowley della Cnn ha faticato a gestire.  I sondaggi - Un duello che il presidente americano si è aggiudicato ai punti, almeno stando ai sondaggi: per un rilevamento della Cnn il 46% ha visto meglio il presidente contro un 39% per Romney. Numeri simili per la Cbs, con il 37% che ha giudicato migliore la performance di Obama contro un 30% per il repubblicano e un 33% per un pareggio.   Pro-Obama anche un rilevamento della Cnbc che per un 56% assegna la vittoria al titolare della Casa Bianca, con un 39% per Romney e un 5% di indecisi, e un sondaggio online di Google che dà Obama al 48% contro il 31% per Romney. Ancora più significativo il sondaggio Battleground tra gli elettori probabili negli Stati in bilico, quelli che decideranno la sfida del 6 novembre: Obama ha vinto il duello per il 53% contro un 38% che ha visto meglio Romney. Il confronto - Nel dibattito alla Hofstra University formato "Town Hall", che si basava su domande poste da elettori indecisi, Obama è partito subito all’attacco ricordando che il rivale repubblicano avrebbe voluto far fallire l'industria dell’auto di Detroit. "Non è vero", ha replicato Romney, "io volevo far fallire GM e Chrysler perchè era un passaggio obbligato per farle rinascere più forti. Anche il presidente le ha mandate in bancarotta". La replica di Obama è stata durissima. "Quello che dice è falso", ha tuonato, "era necessario l’appoggio del governo e io ho scommesso sull'industria e sui lavoratori americani. Lui non lo avrebbe fatto".    Energia - Scintille anche sull'energia. Entrambi in piedi si sono beccati senza tregua. Romney ha accusando Obama di aver tagliato i permessi sulle trivellazioni in Alaska negli ultimi quattro anni. "E' falso", ha ribattuto l’inquilino della Casa Bianca, "stiamo producendo più petrolio e gas della precedente amministrazione guidata da un petroliere". In Alaska poi, visto che si tratta di suolo pubblico abbiamo semplicemente ritirato le licenze a chi non le utilizzava". Romney ha rilanciato evidenziando come negli ultimi quattro anni i prezzi della benzina siano schizzati sopra i quattro dollari al gallone dimostrando "come le politiche di Obama", ha asserito, "siano fallimentari". "Con Obama alla Casa Bianca finiremo come la Grecia - ha rincarato l’ex governatore del Massachusetts - per quattro anni consecutivi ha detto che avrebbe tagliato il debito e invece lo ha raddoppiato: con Obama il debito arriverà a 20.000 miliardi di dollari mentre io nel mio lavoro di manager ho saputo mettere a posto i conti".    Tasse - A questo punto, Obama ha giocato il suo jolly. "Il governatore Romney dice di avere un programma di cinque punti e invece ha un punto solo: abbassare le tasse ai ricchi e assicurare che i più facoltosi possano giocare con regole diverse dagli altri. Il piano di Romney è tagliare Big Bird per ridurre il deficit",  ha ironizzato il presidente riferendosi al pupazzo giallo dei Muppet della tv pubblica PBS che l’ex governatore Romney aveva minacciato di mandare in pensione durante il primo faccia a faccia in tv. L'affondo finale di Obama è stato quello di menzionare la scivolata di Romney nel video in cui accusa il 47% degli americani di fare la vittima, senza che il rivale potesse replicare perchè il tempo del dibattito, finito con nove minuti di anticipo, è stato considerato scaduto.  Politica estera - Romney non è riuscito a sferrare un attacco convincente sull'assalto al consolato Usa di Bengasi. L'azione in cui morì l’ambasciatore Usa in Libia era uno dei talloni d’Achille del presidente americano ma l’ex governatore del Massachusetts ha giocato male la sua carta. Anche se il segretario di Stato Hillary Clinton si era assunta la responsabilità per la carenza di misure di sicurezza nella rappresentanza diplomatica, Obama ha asserito di essere lui il "Commander in Chief" e come tale il primo da biasimare. Il presidente ha però definito "offensiva" la strumentalizzazione politica fatta da Romney mentre "i morti erano ancora per terra". Il repubblicano ha accusato il presidente di aver atteso "14 giorni prima di definire l’assalto un attentato terroristico e di non averlo fatto il giorno dopo", parlando dalla Casa Bianca. "Basta leggere i verbali per sapere cosa ho detto subito dopo", è stata la replica di Obama, con la moderatrice che ha annuito. "E' vero", è intervenuta la giornalista della Cnn, "lo ha detto nel giro di 24 ore".   Obama ha accusato Romney di essere ancora più estremista di George W. Bush in materia di politiche sociali. "Bush non voleva cancellare Medicare e voleva la riforma dell’immigrazione mentre lui persegue le espulsioni", ha osservato, "dice di voler proteggere gli immigrati ma ha detto che avrebbe messo il veto sul Dream Act e che appoggiava le legge sulle deportazioni dell’Arizona", durante le primarie repubblicane. Poi un affondo sulla Cina: "Romney ha investito in società campioni di outsourcing" nel Paese asiatico, ha rincarato Obama. "Ho rispetto per gli immigrati ma non intendo fare sconti agli illegali", è stata la debole replica dell’ex governatore del Massachusetts.    

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