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'Un posto al sole' racconta la sua storia lunga 3.500 puntate

domenica 20 maggio 2012

8' di lettura

Roma, 17 mag. (Ign) – A sentire i protagonisti non ci avrebbero scommesso sopra neanche 100 lire quando hanno cominciato ormai 16 anni fa. Invece tra temi classici da soap (amori, intrighi, passioni, vendette, gelosie, amicizia) intrecciati con il vissuto quotidiano e le tematiche sociali (fra le quali lo stupro, la camorra e la violenza in famiglia), ‘Un posto al sole’ festeggia venerdì 18 maggio la puntata numero 3.500. Andata in onda per la prima volta il 21 ottobre 1996, la soap opera italiana più longeva e popolare è seguita da circa 2 milioni e 700mila telespettatori ogni sera col 9% di share di media. Un prodotto – in onda su Raitre alle 20.40 dal lunedì al venerdì - che può piacere o meno, seguito comunque da un pubblico assolutamente trasversale (che va dalle casalinghe ai liberi professionisti, dagli adolescenti agli anziani ai laureati) e in modo omogeneo in tutta Italia sebbene sia ambientato a Napoli. Tra i molti registi che si sono avvicendati, c’è anche un giovane Gabriele Muccino, Stefano Sollima (‘Romanzo criminale – la serie’) e molti altri tra sceneggiatori e registi della tv. Di guest star negli anni se ne contano a decine (da Amanda Lear a Barbara Bouchet, da Catherine Spaak a Dario Vergassola, da Mario Merola a Massimiliano Rosolino). Ma di lì sono passati anche tanti ‘debutti fortunati’, come quello di Massimo Poggio, Serena Autieri e Laura Chiatti, per i quali ‘Un posto al sole’ è stato un vero e proprio trampolino di lancio per la carriera televisiva e/o cinematografica. Diventata con il tempo appuntamento fisso per molti telespettatori, ‘Un posto al sole’ doveva essere una versione napoletana di ‘Neighbourg’, amatissima soap opera australiana trasmessa da 27 anni. In principio era il Conte Giacomo, aristocratico napoletano, a tenere ben salde le redini e i destini di una nobile famiglia, da sempre vissuta a Palazzo Palladini, sulla collina di Posillipo, di fronte al mare e al Vesuvio. Dopo la sua morte misteriosa, il vecchio conte lasciò il posto ai suoi discendenti, legittimi e non. Le vicende dei Palladini prima, dei Ferri poi, si sono incrociate con le vite dei condomini di questa bellissima residenza partenopea. Nell’episodio 3.500, la governante storica di casa Ferri Teresa (Carmen Scivittaro), appena licenziata rimarrà bloccata in ascensore con la giovane appena assunta, la solare Serena (Miriam Candurro) nuova eroina romantica della soap. Nell’episodio verranno ricordati i momenti più belli ed emozionanti dei personaggi principali attraverso i ricordi di Teresa. In 15 anni in ‘Un posto al sole’ si sono visti 26 matrimoni, 20 funerali, 3.654 baci e 402 schiaffi. Molti i personaggi che hanno fatto e fanno ancora parte, sin dalla prima puntata, di ‘Un posto al sole’. Qualcuno ci è cresciuto, qualcuno ci è invecchiato. “La cosa bella di questo prodotto che, come la vita, è in divenire. Per cui cambiano storie e personaggi. Fonte di appeal è anche vedere invecchiare, cambiare i personaggi”, dice Patrizio Rispo (Raffaele Giordano) a Ign, testata online del Gruppo Adnkronos. Raffaele ‘Jourdan’, portiere storico di Palazzo Palladini, appare sin dalla prima puntata: “E’ davvero sorprendente essere arrivati sin qui – racconta Rispo - Se torno a quei giorni… Allora era una scommessa che si dava per persa. Oggi, un programma che faceva gli ascolti che facevamo noi agli inizi avrebbe chiuso alla terza settimana. Quindi è un grande traguardo quello che abbiamo raggiunto”. “In 16 anni è come se, ho fatto un calcolo, io avessi girato l’equivalente di 1.600 film – dice ancora Rispo – 16 anni in cui abbiamo giocato con la storia: ho fatto cose in abiti del ‘700, mi sono travestito da Romano, ho fatto la tragedia e la commedia. Si spinge quasi al cartone animato”. Insomma, non ci si annoia mai: “Il divertimento per un attore che lavora tutti i giorni qui è infinito. E poi è un’ottima palestra per chi fa questo mestiere – conclude ‘Jourdan’ - e vorrei che se ne approfittasse. Non parlo per me, che ormai ho fatto. Ma parlo per i giovani, che hanno una padronanza incredibile e sono tutti gratificati. Tra l’altro ci sono giovani che abbiamo tolto dalla strada, ex carcerati che lavorano con noi: uno è diventato addirittura regista. E’ una soddisfazione”. Patrizio Rispo non è l’unico attore a far parte del cast storico di ‘Un posto al sole’. Anche Marzio Honorato, che interpreta Renato Poggi, non ha mai abbandonato la soap. A parlarci, atteggiamenti e gesti ricordano molto da vicino il personaggi che interpreta ormai da molti anni, ma lui ci tiene a chiarire con Ign: “Io sono schietto e diretto e cerco di trasferirlo a Renato, per il resto lui è l’opposto di me”. Si riferirà al fatto che Renato è un po’ tirchio? A Honorato, attore di teatro (ha fatto parte della compagnia di Nino Taranto e di quella di Gino Bramieri e ha lavorato anche con Eduardo De Filippo), non manca quella vita “un po’ sballata, da artista” in cui si andava a dormire tardi. E non sente affatto il peso di tutti questi anni trascorsi a interpretare lo stesso personaggio: “Io non mi annoio, perché mi sento un artigiano di questo mestiere. C’è chi lavora il legno e chi tiene in mano un tubo per aggiustare un rubinetto. Noi invece usiamo le parole. E poi lavoro tra amici”. A parlare di una specie di seconda famiglia non è solo Honorato. Anche la ‘perfida’ Marina, interpretata da Nina Soldano, dice a Ign: “Qui siamo un gruppo davvero affiatato e compatto. Per me è un onore, mi sento molto gratificata di questo ennesimo traguardo”. “Io sono entrata a far parte del gruppo nel 2003, ero una special guest e poi sono diventata protagonista – racconta Soldano - E’ stata ed è tuttora una bella avventura, fatta di impegno, sacrificio ma anche di divertimento”. Marina è calcolatrice, a volte senza scrupoli, il classico personaggio cattivo da soap: “E’ un personaggio molto difficile da interpretare – sottolinea Soldano – io ho cercato di modernizzarla il più possibile. Mi rendo conto che per renderla credibile non bisogna andare oltre, uscire dal binario. Quindi è un ruolo faticoso, ma entrando con passione in quello che faccio mi diverto molto. Ci sono diverse sfumature da cogliere in lei e io cerco sempre a mio modo di entrare nel personaggio, anche in punta di piedi e con rispetto. Mi gratifica quando la gente mi dice che non la sopporta, perché vuol dire che ho colto nel segno”. Marina Giulia Cavalli (la dottoressa Ornella Bruni) e Ilenia Lazzarin (Viola) sono in ‘Un posto al sole’ madre e figlia. A guardarle si assomigliano davvero un po’. Ilenia, nata a Bursto Arsizio, comincia l’intervista doppia (fatta con la sua ‘seconda mamma’) cantando ‘Maruzzella’. Ormai è dal 2001 che fa parte del cast fisso da quando, insieme alla famiglia si trasferisce a Palazzo Palladini. “Siamo arrivati a 3.500 senza sentirle… dentro”, sottolinea a Ign quando Cavalli indica il viso sul quale si dovrebbero vedere gli 11 anni trascorsi. Loro due si divertono ancora molto a interpretare i loro personaggi. Si dicono molto affiatati, anche fuori dal set. Affiatamento che secondo Ilenia si trasmette al pubblico: “La gente lo sente. Tante volte abbiamo appena girato una scena e vengono fuori delle gag che facciamo nella vita. E chiaramente le riportiamo sul set”. Viola è un personaggio molto passionale, romantico, talvolta sfortunato in amore, che vive le sue storie fino in fondo a sbatterci la testa. E’ soprattutto molto altruista, tanto da rinunciare al suo grande amore (Andrea, interpretato da Davide Devenuto) quando la sua migliore amica Elena (Valentina Pace) rimane incinta proprio di lui: “Io sono molto più istintiva, impulsiva”, dice Ilenia. Ornella, molto ‘milanese’ quando è arrivata a Palazzo Palladini, “ha perso presto queste sue caratteristiche – dice Marina Giulia Cavalli – trascinata dall’amore per Raffaele, Napoli per antonomasia. E poi il calore trovato l’hanno coinvolta. Certe caratteristiche di rigidità e intransigenza in ogni caso l’ha mantenute sennò si sarebbe raccontata un’altra Ornella. Mi sembra comunque che si sia inserita perfettamente nel tessuto”. E Ilenia ridendo ribatte: “Lei è quella che ci fa rigare dritto, sul set e nella vita. Quando in scena si fa casino, le ci bacchetta”. Marina Tagliaferri, anche lei nel cast sin dall’inizio, si è presa una pausa di circa tre anni. “Spesso mi hanno chiesto come mi sono trovata a interpretare per tanti anni Giulia Poggi – dice a Ign – e io allora rispondo: bisogna chiedere a lei come si è trovata con Marina Tagliaferri. Perché piano piano le cose si fondono. La ‘Bibbia’ dei personaggi su cui c’era scritta la descrizione dei personaggi, è via via cambiata e adattata, fatta su misura sugli attori che li interpretano. Dopo tanti anni è inevitabile che il personaggio abbia preso le caratteristiche di chi li interpreta. A parte casi eccezionali”. Attrice di tv, cinema e teatro, il personaggio di Tagliaferri fa l’assistente sociale ed è molto impegnata nel suo ruolo: “Io credo che le tematiche sociali presenti siano fondamentali, siano uno dei pregi di questo prodotto. Il fatto che non si parli solo di amore e passione, di cui si parla comunque tanto, è importante. Anche la vena comedy, più accentuata rispetto al format originale. Il sociale è importante non perché siamo a Napoli, ma proprio per l’Italia. Altrimenti sarebbe una cosa patinata, in cui si parla di amore, corna, situazioni più o meno criminali. Invece no, ci sono proprio le situazioni umane, i sentimenti”. E tutti questi elementi, secondo Tagliaferri, sono ora ben equilibrati. Ma com’è tornare a fare parte della famiglia? “E’ stato emozionante. Perché mi è mancata. Ma anche perché ho ritrovato i miei personaggi. I ‘miei figli’ cresciuti, sia fisicamente nel caso di Niko ( interpretato da Luca Turco che è entrato nel cast nel 1999 quando aveva 9 anni), che professionalmente. Mi ha fatto piacere perché non solo sono rientrata perché anche il mio personaggio è cresciuto rispetto a 16 anni”. Anche Claudia Ruffo, che interpreta Angela Poggi, si è presa una breve pausa da ‘Un posto al sole’. Adesso il suo personaggio sta vivendo un brutto momento: ha subito un stupro per una vendetta trasversale. Una brutta storia che le creerà anche dei problemi con il suo compagno Franco (Beppe Zarbo). Augurandosi di arrivare fino alla puntata numero 10mila, Ruffo ricorda a quante persone dà lavoro (napoletani e non) e a quante ha portato fortuna. “E’ una grande palestra per un attore. Riesci a sperimentare ogni giorno cose nuove e a conoscere nuove cose di te – dice a Ign – In ogni caso abbiamo anche il tempo di fare altre cose, di dedicarci ad altre delle nostre passioni o lavori”. Tra i molti attori di teatro che fanno parte del cast c’è, sin dall’inizio, anche Luisa Amatucci (Silvia). Interpretare lo stesso personaggio per tanti anni, dice “è un’esperienza. Un attore sceglie questa professione anche perché ti dà l’opportunità di cambiare. Questo è un lavoro seriale, che quindi ti porta anche ad abituarti a un certo tipo di lavorazione. E per me è stata una grande scuola venendo io dal teatro”. Silvia ha una relazione con il giornalista Michele Saviani (interpretato da Alberto Rossi). Loro si sono lasciati e ripresi e ora stanno per affrontare un nuovo periodo di turbolenza per alcuni problemi con il fisco e un ‘avvicinamento’ a Ferdinando (Marco Bonini) che sta per ‘tornare in scena’. “Abbiamo fatto la storia con questo programma”, dice a Ign Rossi che del cast di ‘Un posto al sole’ fa parte sin dall’inizio e che ha preso anche parte a molte fiction. “Questo è un prodotto diverso da tutti. Io ho avuto la fortuna di iniziare sempre delle cose nuove, degli esperimenti, che si sono poi rivelati dei grandi successi – racconta – all’epoca con i ‘Ragazzi del muretto’. E spero sia sempre così, mi piace fare cose nuove, mi piace continuarle, rinnovarle”.

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