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Lo scontro tra Pirlo e Gerrard:passa chi vine l'Oscar alla regia

La qualificazione passa dalle idee dei "direttori d'orchestra" che hanno segnato il decennio
di Andrea Tempestini domenica 24 giugno 2012

2' di lettura

  L’accesso alla semifinale verrà deciso qui, in questi pochi metri del campo che tutti calpestano ma pochi ricordano, lontano dalla porta e con avversari che ti pressano da ogni lato. No, non sarà - probabilmente - una questione di gol o dribbling, magie o doppi passi da circo. Qui, nei venti passi attorno al cerchio di centrocampo, Italia-Inghilterra verrà decisa dalla testa, più che dai piedi. Dalle intuizioni, più che dai muscoli. Dall’intelligenza tattica, più che dalla velocità. Pirlo e Gerrard, Gerrard e Pirlo, ecco le due menti, i due registi, i due fenomeni capaci di gestire il ritmo di gioco, capaci di illuminare, di offrire geometrie e ispirazioni. Quando giocano bene loro, giocano bene le loro squadre e tutto funziona a meraviglia.  Già, i centrocampisti. Pirlo e Gerrard sono tra i più forti al mondo e la loro partita oggi sarà una meravigliosa sfida nella sfida. Da godersi. Da ammirare. Perché il regista italiano, pur non brillando particolarmente nell’ultimo match contro l’Irlanda, sta bene ed è il trascinatore dell’Italia. Scaricato troppo frettolosamente dal Milan, si è rigenerato nella Juventus e, dopo una stagione da sballo, si è presentato a questi Europei in forma e ha subito fatto la differenza. Ricordate il dribbling e la progressione con assist a Di Natale nella sfida con la Spagna? E la punizione gol contro la Croazia? Pirlo, per come sa gestire il possesso palla e per come sa lanciare nel vuoto gli attaccanti, è unico nel suo ruolo e determinante per gli azzurri. E dovrà fare di tutto per esserlo anche contro l’Inghilterra, anche se dalle sue parti si troverà di fronte un altro genio del centrocampo: Steven Gerrard, 32 anni, giocatore completo che sa attaccare, organizzare, difendere. Nato come esterno, poi diventato mediano, ora sa giocare sia come trequartista che regista e questo fa di lui un calciatore universale, applaudito dai compagni come dagli avversari (De Rossi: «Gerrard è sempre stato il mio idolo, vorrei un giorno giocare come lui: difesa, centrocampo e attacco». Marchisio: «È in assoluto uno dei migliori»).  Lui, bandiera del Liverpool e capitano della nazionale inglese,  ringrazia. Lo ha fatto ufficialmente ieri, in conferenza stampa: «Innanzitutto posso dire che sono orgoglioso ed emozionato di ricevere i complimenti da questi due giocatori. De Rossi è un ottimo centrocampista si muove e segna anche parecchi gol, Marchisio è un po’ diverso si muove  più in verticale. Sarà compito mio e di Parker tenerli d’occhio. L’Italia ha tre ottimi giocatori a centrocampo e per vincere dovremo controllarli bene». Già, De Rossi e Marchisio. Ma anche Pirlo. Gerrard regala carezze anche a lui. «Io penso che sia molto bravo e lo ha dimostrato sul campo. Ha un ottimo possesso palla e dobbiamo stare attenti a lui. Pirlo, Balotelli e Rooney sono grandi giocatori e dobbiamo stare attenti agli azzurri, ma le possibilità di passare il turno sono comunque al 50 per cento». Sì, una partita equilibrata e l’accesso alla semifinale verrà deciso qui, dove ragionano Pirlo e Gerrard. di Alessandro Dell'Orto  

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