Difesa a quattro e "Italia da 7"Prandelli si crede già in finale

di Andrea Tempestinidomenica 24 giugno 2012
Il ct degli Azzurri dà i numeri

Il ct degli Azzurri dà i numeri

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Soddisfatto, soddisfattissimo, pure troppo. Cesare Prandelli sprizza gioia per la qualificazione ai quarti, nonostante la sofferenza e la brutta prestazione della Nazionale. Il ct prova quasi a negare l’evidenza: «Con l’Irlanda la prestazione meno bella finora? Sì, ma solo per i primi 20’», assicura il  tecnico, «poi abbiamo fatto la partita per vincerla, riuscendoci. L’Irlanda non ha creato molto, a differenza nostra». Voto alto quindi per la squadra, «un sette» in un girone «non facile», nonostante la trepidazione fino all’ultimo secondo di Spagna-Croazia. Più “sincero” è forse il pellegrinaggio i frati camaldolesi di Cracovia per rispettare la promessa fatta il 5 giugno scorso in caso di passaggio del turno: venti chilometri in piena notte, tre ore e mezza di cammino con alla guida lo stesso Prandelli e il vicepresidente Figc, Demetrio Albertini.  Erano forse i quarti dunque il vero obiettivo di questa Nazionale. Oltre a farsi amare dai tifosi, ovviamente. «Venti milioni davanti alla televisione? Significa che questa Italia fa innamorare», sorride un Prandelli rasserenato, «è una squadra con il cuore, questa mia Nazionale, e con carattere». Una gioia testimoniata anche da Gigi Buffon: «Il giorno dopo è sempre particolare, nell’anima provi un orgoglio e una gioia indescrivibile», le parole del capitano su Facebook.  E allora avanti sulla strada tracciata, alla ricerca del gioco («dobbiamo avere un’idea, non limitarsi a cercare il risultato», ricorda il ct), con il trequartista («Diamanti ha voglia di mettermi in difficoltà») e con la difesa a 4, nonostante l’infortunio di Chiellini. «Inconsciamente la squadra contro la Russia giocava come se difendessimo a tre»,  ricostruisce l’allenatore azzurro, «a quel punto ho pensato alla tranquillità dei miei giocatori e ho scelto De Rossi nella difesa a e perché volevo un giocatore universale. In questo momento, invece, con la protezione del centrocampo, la difesa va molto bene».  Talmente bene che Prandelli non mette limiti alle rinnovate speranze azzurre: «Nei quarti possiamo battere chiunque», rassicura tutti il ct. «L’Inghilterra? Caratterialmente è forte, e ha giocatori di fantasia». Basta che il nostro Cesarone non stia dando i numeri... di Francesco Perugini