Regionopoli, nuovo atto. Anzi, doppio nuovo atto. Perché dopo la bufera Fiorito che ha sconvolto la Regione Lazio (oggi si è sciolto ufficialmente il consiglio regionale, dopo le dimissioni della governatrice Polverini) e le indagini sui consigli di Campania e Sicilia, oggi è toccato a Piemonte ed Emilia Romagna. In Piemonte blitz della Guardia di Finanza per mettere le mani sui conti dei gruppi consiliari. In Emilia Romagna, invece, è la Procura di Bologna ad indagare. La denuncia e l'inchiesta - Questa mattina i finanzieri sono entrati negli uffici dei gruppi politici del Consiglio Regionale del Piemonte per acquisire documentazione relativa alle spese degli stessi gruppi. I finanzieri, riferiscono fonti interne ai gruppi, stanno conferendo con i relativi capigruppo, che sono i legali rappresentanti. L'acquisizione avviene nell'ambito di un'indagine conoscitiva avviata nei giorni scorsi dalla Procura di Torino volta ad accertare se vi sia stata qualche malversazione o mancanza sopratutto nei bilanci dei gruppi in Consiglio regionale e nelle rendicontazioni delle spese dei consiglieri, come le autocertificazioni di missioni e trasferte, i rimborsi chilometrici, e cosi via. Tra i primi passi dei magistrati questa acquisizione di documentazione contabile tramite l’ufficio di presidenza di Palazzo Lascaris. Al momento i pm non avrebbero formulato ipotesi di reato e non vi sono persone sottoposte a indagini. La decisione della Procura di inviare le Fiamme Gialle potrebbe essere legata alla rivelazione del deputato Pdl Roberto Rosso che ha denunciato, prima a Telelombardia, poi al sito del Fatto il caso di un consigliere regionale piemontese che si era fatto pagare la settimana bianca a Sestrière facendola passare come trasferta di lavoro, "Il Piemonte non è come il Lazio" - Immediata la replica del governatore del Piemonte, il leghista Roberto Cota: "Si tratta di un’indagine conoscitiva in tutti i gruppi consiliari. Ben venga, non c'è nulla da nascondere". "Come presidente della Regione posso rivendicare - ha aggiunto Cota a margine degli Stati generali del Nord - che concretamente dall’inizio di questa legislatura ho varato una serie di provvedimenti per ridurre i costi della politica, dunque in tempi non sospetti ho ridotto il numero degli assessori, mi sono autoridotto l'indennità in attesa che il Consiglio regionale facesse una legge, il Consiglio dietro mio input ha dimezzato le indennità di fine rapporto, ha ridotti i costi di funzionamento e in questi ultimi giorni sono state varate ulteriori misure di riduzione dei costi della politica e nella direzione della chiarezza e della trasparenza e tutto quello che va in questa direzione ben venga".