Laura Boldrini
La Camera dei Deputati ha intenzione di spendere 4 milioni per il nuovo sito di Montecitorio. Il bando d'appalto, pubblicato a ridosso di Ferragosto, è probabilmente sfuggito alla maggior parte degli italiani. Ma non a Francesco Storace che da qualche giorno chiede lumi a presidente della Camera Laura Boldrini, ribatezzata dal leader della Destra Gold-rini, su questa spesa che si potrebbe davvero evitare. Anche perché il bando di gara per da 3,6 milioni di euro in tre anni (IVA esclusa) serve per la manutenzione del suo sito: 1,2 milioni di euro all’anno, quindi, per migliorare e rendere inattaccabile dagli hackers il sito che ad oggi è abbastanza funzionante. La notizia l'ha scovata Linkiesta.it e Il Giornale d'Italia l'ha fatta diventare la sua battaglia. "E' da stamane che chiediamo notizie a Laura Boldrini dal Giornale d'Italia online, ma non risponde. Perchè adesso tace?", ha twittato Storace senza ricevere finora risposta. "Dalla presidente Boldrini, dal suo portavoce, da un usciere, da qualcuno insomma, ma fateci sapere, per favore e per diritto popolare", si legge sul giornale della Destra. "1) è finita la spending review, per cui si può tornare a spendere per i costi della politica? 2) che cosa ha di negativo il sito attuale della Camera, che pure sembra di facile accesso e non sembra affatto male? Che cosa ci si propone di modificare? 3) quali sono le differenze di costi e di servizio tra il sito attuale e quello che verrà? In che cosa consisterà il vantaggio per l'amministrazione e per il cittadino che accede alla Camera via web? 4) la domanda più delicata: è mai possibile che queste iniziative debbano essere sempre assunte sotto Ferragosto, quando gli italiani sono distratti dalle vacanze o maledicono il fatto di non poterle fare?". Storace ha controllato anche a quanto ammontava il precedente appalto per il sito della Camera: "L'ultimo contratto risalivo all'aprile 2008, fine mandato di Bertinotti. Costava solo", rivela al Giornale, "si fa per dire 800 mila euro l'anno".