Boccassini all'attacco: "Ruby si prostituiva fece sesso con il Cav". Chiesti 6 anni per Berlusconi

Il procuratore di Milano: "Ad Arcore un sistema prostitutivo per far piacere a Berlusconi, testimoni costretti a mentire"
di Lucia Espositodomenica 12 maggio 2013
Boccassini all'attacco: "Ruby si prostituiva fece sesso con il Cav". Chiesti 6 anni per Berlusconi
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"Ruby ha fatto sesso con Silvio Berlusconi e si è prostituita. Dal Cavaliere ha ricevuto in cambio 4,5 milioni". Per questo, il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini, accusa al processo per prosituzione a carico di Berlusconi, ha chiesto per l'ex premier una condanna a 6 anni di reclusione (5 per concussione, uno per prostituizone) e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Un'arringa conclusiva interminabile, cominciata poco prima delle 9 e conclusa alle 16.40. Oltre sei ore per ribadire che Berlusconi "è colpevole" delle accuse di prostituzione minorile e concussione. Una lunga ricostruzione quella del procuratore aggiunto milanese, conclusa con un giudizio tranchant sul Cavaliere: "Non merita le attenuanti generiche, ancora una volta Berlusconi si è difeso fuori dal processo e non nel processo". "Una richiesta altissima", si è limitato a commentare Niccolò Ghedini, legale del leader Pdl. Il 3 giugno è fissata la sua arringa difensiva, mentre il 24 giugno è in programma la sentenza di primo grado. Il ritratto di Ruby -  La Boccassini ha iniziato con un ritratto della della giovane marocchina, sulla quale "non ci sono dubbi che si prostituisse", e delle altre partecipanti alle feste di Arcore; quindi il ruolo di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, la notte di Ruby in Questura, la "bufala grossolana" sulla nipote di Mubarak. In poche parole, per Boccassini, "un sistema prostitutivo per il soddisfacimento dell’ex premier". Berlusconi, ricostruisce il pm, non poteva non sapere che Karima fosse minorenne, dal momento che Fede ne era a conoscenza: "Possiamo immaginare che una persona con cui aveva un rapporto di fedeltà come Fede non avesse detto a Berlusconi che aveva introdotto ad Arcore una minorenne?". E ancora, per il pm "non c'è dubbio che Ruby avesse fatto sesso con l’imputato e ne aveva ricevuto benefici". Benefici che, sosterrà poi la Boccassini, sono rappresentati da 4,5 milioni di euro versati da Berlusconi a suo favore in tre mesi: ottobre, novembre e dicembre 2012.  Vittima del sogno italiano -  La ragazza, dal canto suo, è stata "vittima del sogno italiano" in negativo, quello che hanno "le ragazze delle ultime generazioni" i cui unici obiettivi sono "entrare nel mondo dello spettacolo e fare soldi": "Difficile poter credere che una ragazza possa avere mille euro in tasca facendo animazione, che vuole dire far ridere clienti stupidi". Ruby, secondo Ilda Boccassini, "è una giovane di furbizia orientale" (gaffe che ha destato più di una critica), "non ha come obiettivo il lavoro, la fatica, lo studio ma accedere a meccanismi che consentano di andare nel mondo dello spettacolo, nel cinema".   Il doppio lavoro della Minetti -  Al centro del "sistema" Arcore tre organizzatori: Fede, Mora e Nicole Minetti. Quest’ultima si barcamenava in "un doppio lavoro": "Siamo di fronte a una rappresentante delle istituzioni che aveva un doppio lavoro - dice ancora il pm - consigliera regionale alla luce del sole e, non alla luce del sole, gestire le case delle olgettine.   Dalla ormai famosa notte di Ruby in Questura deriva quindi per Berlusconi l’accusa di concussione "perchè abusando della sua qualità ha fatto in modo che la minore ricevesse un indebito vantaggio non patrimoniale consistente nella sua fuoriuscita dalla sfera di controllo della polizia e per sè che non si disvelasse quanto accadeva nelle serate di Arcore". Quindi Boccassini, che parla di un "apparato militare" per nascondere la verità, passa in reassegna le ragazze "sfilate" nell’aula del processo dopo avere frequentato la residenza di Berlusconi: "Extracomunitarie, prostitute, ragazze di buona famiglia anche con lauree, persone che hanno un ruolo nelle istituzioni e che pure avevano un ruolo nelle serate di Arcore, come la europarlamentare Ronzulli e la europarlamentare Rossi Testimoni pagati - Ilda Boccassini ha poi sostenuto che alcuni testimoni sono stati costretti a mentire, tra questi il pubblico ministerio cita Miriam Loddo, una delle ospiti delle cene di Arcore e il collaboratore dell'ex premier Valentino Valentini.