Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha addebitato in due anni ai suoi cittadini un conto al ristorante di 21.789,43 euro. Sono due i ristoranti più frequentati dal sindaco di Roma, entrambi a pochi passi dalla abitazione dietro il Pantheon. Fino alla fine del 2014 erano testa a testa, poi nel 2015 il ristorante Archimede in piazza Sant'Eustachio ha seminato il rivale dietro la chiesa della Minerva, Sapore di Sale. Così alla fine i romani hanno pagato il conto di Marino e dei suoi ospiti per 3.787 euro da Archimede e per 1.640 euro da Sapore di Mare. Negli scontrini in cui si trovano numerosi misteri una cosa è certa: a Marino piace bere, e soprattutto bere bene. Il 2 ottobre 2014 ad esempio il sindaco di Roma va a cena da Archimede con un amico senatore (poi si giustifica dicendo di dovere illustrare iniziative del Comune). Si mangiano insieme una spigola da 1 kg, uno solo dei due si mangia anche un primo, poi due dessert per chiudere. Innaffiano il tutto con Sauvignon da 50 euro. Una bottiglie però non basta, e ne vengono servite due: una a testa. Fanno 100 euro, ma la sorpresa è la resistenza del sindaco e del suo ospite all'alcol. Con gli amici di Sant'Egidio famosi per le mense che gestiscono per i poveri e i barboni di Roma Marino va a cena il 26 ottobre 2013 (gli ospiti però negano) da Sapore di Mare. Tartare crude di pesce, carpacci, spaghetti all'aragosta. Piatti che i volontari non hanno mai visto nemmeno in sogno. Poi si passa al vino: un Vintage Tunina dello Jerman pagato 80 euro, uno sproposito. Nello stesso ristorante Marino torna con una associazione di volontariato il 22 marzo 2014. Si mangia pesce cotto e crudo, e il vino scelto è un San Valentin da 70 euro a bottiglia. Quasi sempre il sindaco di Roma preferisce bottiglie pregiate, offerte dai suoi ignari concittadini a 70-80 euro l'una... di Franco Bechis