Alimentazione a base di cavallette e coleotteri per gli animali d'allevamento

Basta affacciarsi fuori dal vecchio continente per scoprire come l'insetto possa far parte della dieta alimentare 'normale' di tanti popoli diversi
domenica 19 maggio 2013
Alimentazione a base di cavallette e coleotteri per gli animali d'allevamento
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Roma, 14 mag. (Adnkronos) - Non è certo un piatto da gourmet, anche perché -per ora- non sembra sia destinato agli umani ma, stando ad un rapporto delle Nazioni Unite appena pubblicato, sembra che il futuro dell'alimentazione animale vada cercato tra posteriori di mosche e feci animali. Secondo il rapporto nel 2050 la terra sarà abitata da 9 miliardi di persone e per poter assicurare a queste le proteine necessarie, potrebbe essere necessario includere nella dieta applicata negli allevamenti degli animali da carne, mosche, grilli, coleotteri, vespe, bruchi, cavallette, termiti e formiche triturati insieme a residui di sangue e scarti della macellazione. Secondo gli autori del rapporto solo utilizzando gli insetti che crescono e prosperano sugli scarti di molti processi industriali alimentari, si potranno ottenere le gigantesche quantità di mangimi necessari agli allevamenti degli animali da carne. Gli allevatori tradizionali e i produttori di cibo convenzionale, dovrebbero attrezzare le loro aziende e siti produttivi, con veri e propri comparti destinati all'allevamento degli insetti che quindi potrebbero così entrare direttamente a far parte della catena alimentare. "Il processo di bioconversione, si legge nel rapporto, utilizza rifiuti a basso costo trasformandoli in elementi nutrizionali basici ad alto contenuto proteico. Una mosca, si legge ancora, in sette giorni depone fino a 1000 uova che subito si trasformano in larve: arrivare ad una produzione di 1000 tonnellate al mese di larve di mosche non dovrebbe essere un obiettivo irraggiungibile". Un modello alimentare, seppure indiretto, certamente lontano da quello a cui siamo abituati, eppure basta affacciarsi fuori dal vecchio continente per scoprire come l'insetto possa far parte della dieta alimentare 'normale' di tanti popoli diversi. Troviamo così le api al cioccolato in Nigeria, i bruchi fritti nello Zimbawe, le cavallette fritte consumate in Gahana, le termiti alate consumate in Sud Africa ed il riso bollito con contorno di vespe croccanti, piatto preferito dal defunto imperatore del Giappone Hirohito. D'altra parte la ritrosia degli abitanti del 'primo mondo' nei confronti degli insetti è di acquisizione relativamente recente: Plinio il vecchio ha infatti descritto come gli aristocratici romani amassero cibarsi di larve di scarabeo allevate nel vino e nella farina, mentre Aristotele si spende addirittura per consigliare quale sia il periodo migliore per la raccolta delle cicale, tra la larva e la ninfa, prima della rottura del bozzolo, "quando il sapore è migliore". Il rapporto dell'Onu classifica fino a 1900 specie di insetti adatte al consumo alimentare umano, affermando che comunque gli insetti fanno già parte della dieta alimentare di almeno 2 miliardi di persone. Nella hit parade dei consumi al primo posto ci sono i coleotteri (468 specie) seguiti da formiche, api, vespe, grilli, cavallette, farfalle e bachi da seta. Eva Muller, direttrice della Forest Economic Policy and Products Division della FAO, coautrice del rapporto, ha voluto precisare: "Non stiamo dicendo alla gente di mangiare insetti, stiamo solo cercando di far capire quanto questi possano e debbano essere presi in considerazione come risorsa alimentare". In Europa la ricerca sugli allevamenti di insetti si fa in Olanda dove industria e università stanno studiando i modi per arrivare a modelli di produzione industriale.