"Non mi è stato possibile ascoltare la requisitoria. Ho letto le agenzie. Che devo dire? Teoremi, illazioni, forzature, falsità ispirate dal pregiudizio e dall'odio, tutto contro l'evidenza, al di là dell'immaginabile e del ridicolo. Ma tutto è consentito sotto lo scudo di una toga. Povera Italia!": è il commento del leader del Pdl Silvio Berlusconi alla richiesta di condanna a 6 anni avanzata dal pm di Milano Ilda Boccassini, nel processo Ruby che vede il Cavaliere accusato di prostituzione e concussione. Il Pdl: "Assassinio mediatico" - Di "assassinio mediatico-giuridico" parla invece Fabrizio Cicchitto, secondo cui nella requisitoria della Boccassini "c'è un paradossale squilibrio fra l'obiettivo politico che è di prima grandezza, quello di spazzar via Berlusconi dalla scena politica italiana, e lo strumento usato che consiste in un occhio che cerca attraverso il buco della serratura di scrutare i particolari più pruriginosi e piccanti della vita privata dello stesso Berlusconi". Queste toghe, è l'accusa di Cicchitto, vogliono "rivoluzionare la vita politica italiana attraverso l'assassinio per via mediatico-giudiziaria del leader del centrodestra, per il quale hanno votato oltre 9milioni di italiani, fondando tutta l'operazione sulla per nulla provata ipotesi che egli abbia compiuto qualche atto sessuale con Karima El Mahroung". E se il presidente della commissione Finanze alla Camera Daniele Capezzone condivide ("La Boccassini ha gettato la maschera"), Altero Matteoli aggiunge il carico: "La condanna richiesta è lunare, gli argomenti, le parole e i toni utilizzati dal pm Boccassini per giustificarla sono inaccettabili. Esse sono la prova del pregiudizio contro Berlusconi e di una persecuzione politica intollerabile". Per Mariastella Gelmini, vicecapogruppo vicario Pdl alla Camera, la richiesta di interdizione dai pubblici uffici di Berlusconi rappresenta "l'auspicio di neutralizzare il Berlusconi politico".