I piccoli azionisti della Banca Monte Paschi di Siena segnalarono più volte le operazione "sospette" e "poco chiare" alla Banca d’Italia e alla Consob. Si tratta di segnalazioni avvenute, sin dal 2008, da parte di piccoli azionisti che, nell’ultimo anno, hanno deciso di associarsi creando "l'Associazione buon governo Mps che comprende al momento 500 risparmiatori". In particolare, le anomalie vengono segnalate proprio con riferimento all’operazione di acquisizione di Antonveneta. I piccoli azionisti della Banca Monte Paschi di Siena segnalarono più volte le operazione "sospette" e "poco chiare" alla Banca d’Italia e alla Consob. Si tratta di segnalazioni avvenute, sin dal 2008, da parte di piccoli azionisti che, nell’ultimo anno, hanno deciso di associarsi creando "l'Associazione buon governo Mps che comprende al momento 500 risparmiatori". In particolare, le anomalie vengono segnalate proprio con riferimento all’operazione di acquisizione di Antonveneta. Un altro esposto, presentato da un socio dell’Associazione del buon governo e piccolo azionista Mps, nel giugno del 2011, dopo alcune domande presentate nell’assemblea degli azionisti al presidente dei revisori, Tommaso Di Tanno e al presidente di Mps, Giuseppe Mussari, sottolinea che "vi sono aspetti inquietanti sia in relazione alle risposte fornitemi su Antoveneta sia sulla presenza di opzioni con base 0,76, sono a chiedere a codesti spettabili organi di svolgere gli opportuni accertamenti sanzionando, secondo rispettive competenze, eventuali aspetti anomali tenuto conto dei danni causati ai risparmiatori-soci". Le anomalie su quanto inserito sul bilancio del 2011 sono inoltre state segnalate dall’Associazione buon governo Mps sempre a Bankitalia e alla Consob sottolineando che vi era un "legittimo sospetto non solo che il bilancio 31 dicembre 2011 non avesse evidenziato con chiarezza e precisione la reale consistenza dei crediti deteriorati, ma altresì che il presidente del collegio sindacale abbia volutamente omesso di informare in modo chiaro e preciso il socio richiedente e l'assemblea". Infine, l’Associazione del buon governo Mps, lo scorso dicembre del 2012, ha chiesto espressamente l’intervento del neopresidente del Monte dei Paschi di Siena e della Fondazione Mps soprattutto al fine di poter "adottare tutte le iniziative" a tutela dei risparmiatori invitando a "porre in essere tutti gli atti interruttivi opportuni a mantenere impregiudicate le ragioni della banca e dei soci. Da qui la risposta di Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps che ha sottolineato in una lettera che la "Fondazione non ha difficoltà a rassicuarre in ordine alla propria vigile attenzione sulla tutela dei propri interessi in quanto azionista di riferimento di Banca Mps".