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Sallusti: "Cicchitto è comico. Alfano? Contro di me minacce mafiosette"

Il direttore del Giornale si toglie qualche sassolino: "Vi immaginate un Pdl senza Berlusconi ma con Cicchitto? Perché Angelino chiede la mia testa?"
di Giulio Bucchi domenica 20 ottobre 2013

Alessandro Sallusti

2' di lettura

"Basta litigare sui giornali", ha ordinato un esasperato Silvio Berlusconi ai parlamentari del Pdl, tutti presi nella lotta tra governisti e lealisit. Ma Alessandro Sallusti politico non è e dal quotidiano di famiglia lancia un nuovo attacco ad Angelino Alfano e Fabrizio Cicchitto. Vale a dire, le due colombe con cui nelle ultime settimane più ha polemizzato. Nel suo editoriale del lunedì, il direttore del Giornale si toglie più di qualche sassolino dalla scarpa. Parte dividendo i politici in due gironi: i buoni, cioè quelli che a vario titolo sognano di cambiare l'Italia, e i cattivi, cioè quelli che si arroccano nella "difesa di un presente inadeguato". Nel primo gruppo ci sono, a diverso titolo, Silvio Berlusconi, Beppe Grillo e Matteo Renzi. Nel secondo, il Quirinale, il premier Enrico Letta, il suo vice Alfano e i ministri del governo. "Cicchitto? Aspetti comici" - Un bipolarismo, sottolinea Sallusti, "non ideologico ma di puro potere e sopravvivenza personale". Chi lotta per difendere il vecchio, difende anche e soprattutto "diritti e privilegi acquisiti, spesso senza particolari meriti personali". Politicamente, secondo il direttore del Giornale, la situazione ha risvolti paradossali. "Vi immaginate un Movimento 5 Stelle senza Grillo, un Pd senza Renzi, un Pdl con Cicchitto o senza Berlusconi?". E proprio la vicenda di Cicchitto "che dà i 7 giorni" al Cavaliere, secondo Sallusti (che con l'ex capogruppo Pdl alla Camera aveva già inscenato un pepatissimo battibecco a Ballarò), ha "aspetti comici". Per questo, prosegue Sallusti, non ha senso immaginare un Pdl non berlusconiano. Finchè ci sarà il Cavaliere, il Giornale continuerà a difenderlo a spada tratta, "per nulla impauriti da ridicole minacce".  "Alfano? Metodi mafiosetti" - E qui torna l'affondo velenoso ad Alfano. Sallusti parla di messaggi "mafiosetti" riferendosi alle voci che lo darebbero in bilico a causa della guerra scatenata ai suoi danni proprio dal segretario azzurro. "Se fosse vera come scrivono i giornali - non smentiti - la reiterata richiesta del segretario-ministro (tra l'altro degli Interni) Alfano di avere la mia testa, non si capisce a che titolo (non sono soggetto politico) se non quello di una concezione dell'infornmazione come cosa nostra, nel senso di loro". Basta litigare sui giornali. Ma coi giornali, forse si può.

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