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Berlusconi, arriva il docufilm del fedelissimo: vent'anni di successi e processi

"Il fiume della libertà" è l'opera prima del senatore Pdl Francesco Giro, inventatosi regista d'eccezione
di Sebastiano Solano domenica 14 luglio 2013

3' di lettura

Un omaggio a Silvio Berlusconi, al suo impegno in politica, ai milioni di elettori che hanno creduto (e credono) al progetto politico di Forza Italia e poi al Pdl: sono gli ingredienti de Il fiume della libertà, docu-film girato dal senatore del Pdl Francesco Giro per i vent'anni della discesa in campo del Cav. Visibilmente emozionato, Giro racconta di aver consegnato ieri allo staff tecnico di Berlusconi un filmato in dvd "per illustrare la missione politica del leader del centrodestra italiano dalla sua discesa in campo ad oggi. Un'autentica corsa per immagini lunga 20 anni, che personalmente - continua - mi ha lasciato senza fiato".  "Il titolo lo abbiamo 'rubato' al Cav" - L'idea, spiega, era quella di creare "un docu-film sull'opera di Berlusconi da presentare entro l'anno, per celebrare il ventennale di FI e del Pdl, prevedendo anche un commento in voce ma - precisa - abbiamo deciso di tagliare decisamente i tempi anche a costo di avere un prodotto con qualche lacuna in più, sostituendo il commento con delle didascalie". Il titolo, di certo, è molto suggestivo. L'idea Giro l'ha, per così dire, rubata allo stesso Berlusconi: "Quel titolo di straordinaria suggestione e potenza - spiega Giro - in un certo senso lo ha scelto Berlusconi perché lo abbiamo rubato da una sua bellissima esclamazione pronunciata nel suo discorso rivolto in una piazza gremita a Bari il 13 aprile 2013, subito dopo le ultime elezioni politiche di febbraio".  I successi internazionali - Giro scende poi nei particolari del film, rivelando qualche chicca: "Il film inizia con questa scena di oggi, 20 anni dopo, proprio per dimostrare l'attualità di Berlusconi e il consenso che ancora oggi riscuote il suo messaggio". Il film dura 90 minuti, le immagini ripercorrono la storia politica di Berlusconi, dal 1994 al 2004, con particolare attenzione a quegli accadimenti che, secondo Giro, hanno consegnato Berlusconi alla Storia: "Il vertice di Pratica di Mare del 2002 con la storica stretta di mani fra Bush e Putin, la firma della nuova Costituzione europea in Campidoglio, nel 2004, con tutti i leader dell'europa, alla presenza del presidente Ciampi, un grande europeista, una Carta fondamentale che sarebbe diventata di tutti se l'egoismo di alcuni paesi non l'avesse fermata, e poi la capillare azione diplomatica in medio oriente per la pace". Il capitolo giustizia - Un capitolo del film è dedicato poi, e non poteva essere altrimenti, alla giustizia, alla persecuzione giudiziaria messa in atto nei confronti del Cav. Ed è stata proprio la recente decisione della Cassazione di accellerare la data del verdetto sulla vicenda Mediaset a fine luglio a convincere il senatore azzurro ad anticipare i tempi della messa in onda: il rischio infatti era quelli che i successi politici di Berlusconi di questi vent'anni venissero oscurati dalle contingenze di natura giudiziaria. Quali successi? In sintesi, il grande manifesto liberale di Berlusconi.  Il manifesto liberale - Giro è un fiume in piena, il suo elenco è un programma politico: "Il grande programma culturale innanzitutto e politico-riformista su fisco, burocrazia, sviluppo economico, lavoro, e sui temi cruciali della democrazia politica, della libertà, del rapporto stato-persona, della civiltà occidentale che è unitaria e non ambivalente". Insomma, conclude Giro, questo film "è un omaggio politico non solo a Berlusconi ma ai suoi militanti, ai milioni di elettori, uomini e donne, che lo hanno scelto in questi 20 anni perché hanno creduto e credono nel suo progetto politico, nella struttura ideologica del suo impegno per liberare finalmente l'Italia da una cultura del pregiudizio e dell'odio sociale. Berlusconi non ha visto il filmato. Spero che apprezzerà".

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