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Roberto Giachetti e la rabbia degli abitanti del Trullo

di Andrea Tempestini domenica 24 aprile 2016
2' di lettura

Roberto Giachetti, candidato dal Pd nella corsa per diventare sindaco di Roma, nella sua agenda elettorale incontra soprattutto militanti e circoli del partito guidato da Matteo Renzi. E si capisce che l'urgenza è soprattutto quella di riacciuffare i tanti scappati all'indomani di Mafia Capitale, l'inchiesta che ha travolto il gruppo di potere Pd a Roma. Ma qualche volta Giachetti incontra pure i comuni cittadini romani. E la musica cambia, come si capisce da questo breve reportage di un suo incontro nel quartiere romano semiperiferico del Trullo. Perché quelli attaccano sui giardini devastati per mancanza di controlli, sui tralicci dell'alta tensione che mettono a rischio una scuola elementare, sulle buche per le strade. Giachetti ribatte a qualcuno, e risponde ad altri senza fare promesse. Spiega di avere capito solo ora che molti quartieri di Roma sono città più grandi di Bonn e di molte altre città italiane, ma che nessuno ha i poteri necessari ad amministrarli. A tutti propone “tavoli” per discutere con le controparti i problemi di cui ci si lamenta. Un tavolo con le Fs, uno con Terna sui tralicci, uno con il governo sul debito del comune di Roma, e così via. Giachetti parla anche della sua principale avversaria, Virginia Raggi. E con una mezza gaffe la chiama “la mia compagna”, ma lo capisce e finisce la frase a metà. Poi affronta il tema della movida, sentito a dire il vero più dagli abitanti del centro: migliaia di ragazzi ogni sera partono dalle periferie di Roma e invadono i ritrovi giovani nel cuore della Capitale. Giachetti ha una sua soluzione, che però sembra un pizzico troppo cultural-chic: “Se vogliamo tenere i ragazzi nelle periferie, bisogna che non siano più il deserto che sono. Dovremmo aprire scuole di teatro, chiedere una mano al Teatro dell'Opera per fare eventi fuori, o all'Accademia di Santa Cecilia...”. Bontà sua, Giachetti concede anche qualche “concerto rock” in periferia. Poi aggiunge che i ragazzi di quartiere andranno comunque in centro a godersi “una mostra d'arte alle Scuderie del Quirinale o una visita ai Fori romani”. Ecco, forse il candidato Pd conosce poco quei ragazzi. Temo che la sera non si muovano per tour culturali e artistici. E che quel che trovano a Campo dei Fiori o a Ponte Milvio, i cuori della Movida, sia tutt'altro... di Franco Bechis @FrancoBechis

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