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Roma omaggia Califano, Fiorello tra i primi ad arrivare in Campidoglio

Il Comune pensa a un concerto-tributo per il 21 aprile
domenica 7 aprile 2013

4' di lettura

Roma, 1 apr. (Adnkronos/Ign) - Il suo più grande imitatore, Fiorello, il collega e amico Edoardo Vianello, l'attore Maurizio Mattioli e tanti altri personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno reso omaggio a Franco Califano nella camera ardente allestita nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, aperta dalle 10 di questa mattina fino alle 19, prima dei funerali che si terranno domani, nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo alle 11. Fiorello, che con le sue imitazioni iniziate nello show 'Stasera pago io' lo aveva riportato in auge, è stato tra i primi ad arrivare in Campidoglio. Lo showman ha ripetuto quanto detto già sabato sera subito dopo che si era diffusa la notizia della morte del grande cantautore: "La nostra amicizia è nata con la prima edizione di 'Stasera pago io' che coincise con una rinascita artistica per tutti e due. La sua imitazione ebbe molto successo. E di questa improvvisa popolarità ne beneficiammo entrambi. Io consideravo quel programma la mia ultima chance per continuare a fare tv. E anche lui non era proprio in un momento esaltante. E fu molto felice". Fiorello poi ricorda: "Era una persona di una generosità enorme. Era un libro aperto, sempre schietto, non ha mai fatto molto mistero di tutti i suoi eccessi. Senz'altro è uno che la vita se l'è goduta. In tanti gli volevamo bene e vedo che c'è tanta gente nonostante sia Pasquetta anche se lui non amava i giorni di festa". Dall'apertura della camera ardente, infatti, oltre 300 persone sono sfilate davanti alla salma del Califfo, che nella bara è stato vestito con il suo abbiagliamento di sempre: camicia aperta sul petto, baccialetti e collana. Edoardo Vianello ha ricordato invece come Califano fosse "una persona fuori dal coro, un uomo molto libero, generoso, spesso ingenuo. Un artista spiritoso che si è rivelato un poeta fantastico". "Siamo stati amici per cinquant'anni. Abbiamo fatto insieme tante canzoni e lui è stato l'artefice del successo de 'I Vianella'. E' stata una collaborazione fantastica. Ci lascia un'eredità straordinaria", ha aggiunto il cantante, che dovrebbe essere tra i protagonisti di un concerto tributo al Califfo che il Comune intende realizzare in occasione del Natale di Roma, il 21 aprile con artisti che hanno collaborato con lui e hanno amato le sue canzoni. "Ci piacerebbe ricordare Franco Califano già il 21 aprile, nel giorno del Natale di Roma, magari con un concerto a lui dedicato", ha detto infatti l'assessore capitolino alla Cultura, Dino Gasperini, giunto anche lui alla camera ardente. "Ho parlato stamani con il suo grande amico, il cantautore Edoardo Vianello - ha aggiunto - e gli ho chiesto di verificare la disponibilità di altri artisti per organizzare un evento". Tra i volti noti che hanno reso omaggio al Califfo in Campidoglio anche l'ex componente dei Ricchi e Poveri Marina Occhiena, che era stata molti anni fa anche legata sentimentalmente a Franco Califano: "E' stato lui che ci ha scoperto e ci ha dato anche il nome e ci ha prodotto e poi è stato anche il mio fidanzato quando avevo 17 anni. Quando eravamo fidanzati portava i fiori a mia madre. Lui parcheggiava sotto la finestra e lei ci guardava da lì". L'attore Maurizio Mattioli lo ha ricordato invece così: "Quello che mi piaceva di Califano era la sua coerenza e la sua dignità. Per parlare di lui ci vorrebbe un secolo. La canzone che più mi ricorda la sua arte è 'Io non piango' (e mentre lo dice si commuove). Ma come artista ha scritto tante cose. E' come se fosse una Treccani". Piange la morte dell"'amico Franco" anche Diego Armando Maradona. La notizia ha raggiunto il 'pibe de oro' mentre si trovava nella sua casa di Dubai. "Sono rattristato e addolarato per la morte del maestro Franco Califano. Voglio esprimere le mie condoglianze più sentite ai suoi familiari. Resterà sempre nel mio cuore e lo amerò sempre per l'amicizia che mi ha dato", ha detto l'ex calciatore all'Adnkronos attraverso il suo legale e amico, l'avvocato Angelo Pisani. Maradona era appena rientrato a casa dopo avere partecipato a una premiazione ippica, quando il suo amico Stefano Ceci lo ha avvertito della morte di Califano. L'ex numero 10 del Napoli si ècommosso ripensando "al giorno del mio matrimonio, nel 1989, avvenuto in Argentina: Franco era presente, tra i tanti amici che mi resero onore quel giorno. E ricordo - ha aggiunto - quando mi mandò il suo libro autobiografico. Io ricambiai inviandogli una mia maglietta autografata. Ti ricordo sorridente e libero, ciao Franco". Da Facebook l'omaggio di Vasco Rossi, anche per Jannacci. "Ieri Jannacci, oggi Califano... scompaiono due artisti, bravi e diversi. Uno simpatico e caro amico, l’altro un 'maestro'", ha scritto ieri il rocker di Zocca in un post intitolato "Buona resurrezione a tutti!". "Ho scoperto Jannacci quando avevo 16 anni - ha ricordato il Blasco-. Le sue canzoni in milanese mi conquistarono subito. Erano divertenti e originali. Dipingevano personaggi disperati e sfortunati. Gli ultimi non i primi. Gli antieroi, le persone comuni (l'Armando, Vincenzina). La sua ironia amara, la sua satira sottile, sferzante, acuta e irresistibile lo portò in seguito a scrivere alcuni tra i più grandi capolavori della canzone italiana. 'Vengo anch'io', 'Quelli che', 'Se me lo dicevi prima', sono solo i primi che mi vengono in mente". E conclude: "Devo molto artisticamente a Enzo Jannacci e dentro il mio cuore di certo, lui e anche Franco, non moriranno mai".

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