Se l'evasore è il direttore di "Repubblica": quell'attico al Parioli di Roma...

Da giorni spara a zero su Berlusconi, colpevole di aver "frodato il fisco". Ma nove anni fa per pagarsi la casa versò 830 milioni "in nero". In molti lo confermano
di Andrea Tempestinidomenica 11 agosto 2013
Ezio Mauro, "penna rossa": il direttore di Repubblica

Ezio Mauro, "penna rossa": il direttore di Repubblica

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Mettiamola così: chi non ha scheletri fiscali (per i reati rimandiamo tutti alla Guardia di Finanza) nell’armadio scagli la prima pietra. Ebbene, siamo certi che nemmeno dalle parti di Largo Fochetti, sede romana del quotidiano-partito La Repubblica diretto da Ezio Mauro, vero Catone censore degli italici costumi, si alzerà una mano. Perché, giusto per ricordarlo, nemmeno il direttore del quotidiano del gruppo Editoriale L’Espresso è immune da ciò.  Parafrasando Francesco De Gregori e  la sua tanto decantata intervista al Corriere della Sera - «Forse potevamo farci qualche domanda in meno su Noemi e qualcuna di più sull’Ilva di Taranto» - a Repubblica potrebbero farsi qualche domanda in meno sul caso Mediaset e la condanna a Berlusconi e qualcuna in più sulle vicessitudini fiscali del proprio editore, l’ingegnere di Ivrea Carlo De Benedetti. Ma così va il mondo. (...) Da giorni Ezio Mauro spara a zero su Silvio Berlusconi, colpevole di aver "frodato il fisco". Ma come ricorda Enrico Paoli su Libero di mercoledì 7 agosto, nove anni fa, il direttore di Repubblica, per pagarsi l'attico in zona Parioli a Roma versò 830 milioni "in nero", come confermato da vari testimoni. Leggi l'approfondimento di Enrico Paoli su Libero di mercoledì 7 agosto