Siamo oltre l’otto per cento di quota di mercato a livello europeo e i trend non lasciano dubbi. L’e-commerce è destinato a crescere e con esso le brame di chi vuole approfittare degli utenti. Truffe, furti, phishing e le altre rogne che rappresentano l’altra faccia del mondo on line. Tanto più che, di pari passo con la crescita dell’e-commerce, sta aumentando anche il numero degli italiani che fanno acquisti direttamente dallo smartphone o dal tablet: secondo una ricerca effettuata da Demoskopea e relativa allo scorso anno, infatti, il 13,8% dei possessori di smartphone ha comprato qualcosa utilizzando il proprio dispositivo (rispetto a una media europea dal 12,4%). Con la crescita delle transazioni online, è necessario mantenere elevato il livello di sicurezza dei vari sistemi di pagamento disponibili e aumentare anche la consapevolezza degli utenti per evitare frodi e brutte sorprese. Prima di tutto si teme il furto di identità. Molto frequente e certamente pericoloso. Chiaro non si avrà mai la certezza di esserne al riparo al 100%, ma basta seguire alcune procedure standard per ridurre drasticamente i rischi. Tenere sempre aggiornato il sistema operativo e pure l’antivirus è una buona premessa. Poi bisogna assicurarsi che al momento dell’acquisto sia presente un’icona con lucchetto a indicare attivazioni di sicurezza da parte della società che gestisce il sito. Di solito l’icona si trova nella barra degli indirizzi del browser. Ovviamente è bene usare sempre il proprio pc, quelli condivisi (tipo internet cafè) quadruplicano i rischi. Frequenti sono anche i tentativi di phishing. Una sorta di pesca a strascico che arriva per mail. Sotto forma di messaggi che contengono richieste di conferma per acquisti che di solito non sono mai stati fatti. In questo caso mai cliccare i link presenti, né rispondere. Tanto meno inviare password o altri dati personali, perché questo è proprio lo scopo dei truffatori. E statisticamente qualcuno ci casca. Fin qui ci sono gli accorgimenti legati all’uso intrinseco di pc o tablet, ma la vera prevenzione si fa con gli strumenti di pagamento. Esistono infatti servizi di pagamento on line che forniscono un elevato grado di sicurezza. Ad esempio PayPal. Nasce nel 1998 e nel 2004 la società viene acquistata da eBay e diventa lo strumento di pagamento predefinito per le transizioni operate sul sito. Ora fattura 145 miliardi di dollari. Piace a chi naviga e acquista in rete perché la connessione avviene attraverso il protocollo Httpsche permette di criptare e proteggere i dati sensibili. Poi è semplicissimo: si crea un account gratuito, registra una carta di credito o di debito e si è pronti a pagare lo shopping online in tutta tranquillità. PayPal successivamente preleva la cifra spesa direttamente dalla carta di credito. Il concorrente SkrillMoneybrookers usa un sistema simile, ma fa transitare i soldi sulla propria piattaforma e si erge da barriera alle intrusioni. Esiste anche la moneta virtuale Bitcoin. Nasce come invenzione di hacker perché anonima. Oggi il sistema viene utilizzato per non fornire informazioni direttamente a chi vende e quindi nemmeno a potenziali ladri o truffatori. In Italia il 70% di chi visita un sito per acquisti abbandona senza aver perfezionato alcuna operazione. Acquisterà fisicamente. Molto fa la paura di non essere sicuri. Google ha pubblicato recentemente una nuova guida che si occupa di diversi argomenti, dai problemi di sicurezza online generale a modalità specifiche per proteggere gli account Google o di altri siti Web. Blogger e siti specializzati specializzati suggeriscono poi sei mosse per dormire tranquilli. La prima è usare appunto PayPal o uno strumento simile. In alternativa optare per una prepagata. Tenendo presente che alcune possono anche andare in rosso per un certo limite, lasciando agio a truffe o furti. La seconda è verificare che compaia un simbolo con scritto TRUSTe. Si tratta di una garanzia che certifica privacy assoluta per i clienti e garantisce la navigazione sicura. Se non ci fosse il logo, è bene cercare un riconoscimento crittografico che indica il certificato Https. La terza mossa è scegliere di installare sul browser un’estensione come ad esempio Wot che mostra il giudizio, in tempo reale, riguardo un sito web, non solo dal punto di vista della sicurezza tecnica. La quarta mossa, che in realtà varia dall’abilità di chi naviga, è scegliere i siti più frequentati. Si può fare una ricerca su Google per verificare il numero di lamentale presenti in rete. Amazon, Etsy o un venditore Ebay hanno feedback vicini al 100%, il che significa che si può stare sicuri. Infine, l’ultima mossa per pagare in sicurezza è non farlo mai cliccando un link in una e-mail in generale inalcun messaggio di posta che chiede pagamenti o verifiche di conti. È sicuramente un tentativo di truffa. Messi infine alle spalle i timori resta la possibilità di fare ottimi affari. Secondo una ricerca di Nielsen condotta per PayPal, il commercio transfrontaliero rappresenta circa un quarto del volume totale dei pagamenti effettuati. Tra i mercati analizzati, la maggior parte degli acquisti viene effettuata negli Stati Uniti (45%), seguiti da Regno Unito (37%), Cina (26%), Hong Kong (25%), Canada (18%), Australia (16%) e Germania (14%). Tra le principali categorie dello shopping troviamo in prima linea abbigliamento, calzature e accessori per un valore di 12,5 miliardi di dollari, a seguire i prodotti di bellezza e salute (7,6 miliardi), l'elettronica di consumo (6,0 miliardi), computer hardware (6,0 miliardi), gioielli, pietre preziose e orologi (5,8 miliardi) e prodotti elettronici per la casa (5,4 miliardi). L’80% degli intervistati ha dichiarato di aver risparmiato e di aver trovato prodotti che dietro l’angolo di casa non avrebbe mai potuto acquistare. Il lato positivo della sicurezza. di Claudio Antonelli