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Nuovo governo: un po’ di fiducia non guasta

di Mattias Mainiero martedì 30 aprile 2013

2' di lettura

Assoluzione piena per il muratore che ha puntato direttamente ai politici. Si è trattato del gesto di un singolo, ma quando gesti simili diventano corali si ha la rivoluzione. È un legittimo voltar pagina secondo quanto espresso in maniera più che chiara dalla teoria del diritto di resistenza di Locke, secondo cui è legittimo che le masse popolari si ribellino alle autorità sociali e politiche quando subiscono un’evidente e intollerabile situazione di ingiustizia. Senza andare a scomodare i filosofi del 17mo secolo è sufficiente immergersi tra la gente comune e vedere in quanti sarebbero disposti ad appoggiare l’eventualità di procedere ad una eliminazione totale della Casta attraverso metodi anche violenti. Gaspare Lenzi e.mail Giusto, caro Lenzi, non scomodiamo i filosofi del diciassettesimo secolo. Anche perché, scomodati questi filosofi, dovremmo scomodare quelli dei secoli successivi che criticano, a volte aspramente, e a ragione, il diritto di resistenza. Poi dovremmo scomodare quelli che parlano non della necessità di un diritto di resistenza ma di un diritto di disobbedienza, nella specifica forma della disobbedienza civile, che è cosa un po’ diversa dalla rivoluzione tout court teorizzata da alcuni. E ancora dovremmo scomodare chi parla del paradosso del diritto di resistenza che, come diritto morale, diventa un illecito giuridico e, come diritto legale, muore nel suo non essere presente nella legalità, pur continuando a vivere nella certezza che opporsi a ciò che distrugge le libertà fondamentali è legittimo. Comprenderà che con i paradossi non si va molto lontano e che questa è roba buona per la speculazione filosofica (e molto negativa su tutti gli altri fronti). E qui si parla di Imu, tasse, disoccupazione, difficoltà di far quadrare i conti. Le propongo un patto per mettere d’accordo i grandi pensatori del passato (e del presente) e la nostra realtà: aspettiamo e vediamo cosa farà il governo Letta, che non è quello Monti e non rappresenta (a proposito di diritto di resistenza, che a me non piace) una sospensione della democrazia. Forse il nuovo esecutivo ci riserverà qualche piacevole sorpresa. E nel frattempo chi viola le leggi va processato e condannato. Per un solo motivo: anche Locke faceva notare che il diritto di resistenza non esclude la possibilità di un nuovo patto tra cittadini e governanti e dunque di un nuovo esecutivo. Lo chiamò “appello al cielo”. E il cielo, ogni tanto, può anche mandarcela buona.      

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