All'ideologo del M5s Paolo Becchi, quello che per fare la rivoluzione "servono i fucili", non sembra vero di poter prendere parte al processo d'epurazione che, ormai, è diventato il tratto distintivo del Movimento. Ispiratore della linea del "duropurismo", Becchi scaglia all'indirizzo dei dissidenti una serie di fendenti che nemmeno Beppe Grillo: "Il Movimento è sistemico, è un organismo grande e vivo che rifiuta, che allontana da se stesso le cose che gli fanno male", dichiara. Ma è solo l'antipasto. Diarrea e vomito - La seconda stilettata, pur sottoforma di battuta ironica, è a dir poco impressionante per la virulenza dell'attacco: "Se io prendo un virus, il mio corpo lo rifiuta e mi viene un attacco di diarrea o di vomito". Come a voler prevenire le critiche che dopo queste parole potrebbero piovergli addosso, Becchi subito precisa: "Non ci sono tribunali stalinisti, c'è un Movimento che ogni volta giudica se determinate esternazioni facciano, o meno, parte del Movimento stesso". Per Becchi, insomma, queste parole non devono suscitare scalpore. Colpa dei media - Piuttosto, spiega, "la preoccupazione è un'altra. Che stampa e televisioni, che marciano su questo stillicidio ematico, diano di noi un'immagine di un Movimento che non si occupa dei problemi veri ma solo dei dissidi. E se la gente pensa che ci occupiamo solo di queste robette alla fine ci manda a cagare". Insomma, tutta colpa dei media. Come al solito.