Monti accusa la Bignardi: "Empy? Me lo tirarono addosso, anch'io ne rimasi stupito"

Il Professore torna a parlare della bestiola che prese in custodia in diretta televisiva: "Non sapevo niente, ero stupito anche io"
di Sebastiano Solanodomenica 23 giugno 2013
Monti accusa la Bignardi: "Empy? Me lo tirarono addosso, anch'io ne rimasi stupito"
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Da salvatore della Patria alla piccola stanzetta del mini-partitino di cui è presidente. E' la triste parabola di Mario Monti, leader di Scelta civica. Scomparso miseramente dalla scena politica per insindacabile giudizio degli elettori, irrilevante o quasi in Parlamento, dove la sua sparuta compagine procede in ordine sparso, Monti prova a risalire la china, rilasciando interviste qua e là. Obiettivo: succedere a Martin Schulz alla guida del Parlamento europeo nel 2014, quando sarà il turno dell'Italia. Ma la sfida appare azzardata: difficilmente gli italiani digerirebbero la decisione dei partiti di mandare il Professore a rappresentarli ai vertici continentali. Colpa di Empy - In una della sue ultime interviste, rilasciata a Il Fatto, Monti non accenna a fare mea culpa. In un'improbabile elucubrazione, riesce anche a scaricare le colpe della sua debacle su Daria Bignardi, colpevole a suo dire di avergli scagliato addosso il povero cagnetto Empy durante l'ormai celebre puntata de Le Invasioni Barbariche: "Me lo tirarono addosso, anch'io ne rimasi stupito", ha dichiarato. E la portavoce, di rimbalzo, conferma: "Sì, glielo tirarono addosso". Sia come sia, quella che voleva forse essere una sorta di operazione simpatia, si è rivelato un boomerang: gli italiani, che prima lo percepivano troppo distante dai cittadini, da quel momento in poi bollarono quell'uscita, nella migliore delle ipotesi, come ipocrita. A noi, comunque, ora più di prima, rimane un forte dubbio: che fine ha fatto Empy?