Nunzia De Girolamo è una donna di spirito: qualche settimana fa, per spingere i giovani italiani verso un'attività di nuovo redditizia come l'agricoltura, si era fatta ritrarre in una fattoria, fra mucche e trattori, con tanto di stivaloni e forcone per dare la biada agli animali. Un bel passo avanti, almeno sul piano dell'immagine e della comunicatività, rispetto al suo predecessore Mario Catania, ministro dell'agricoltura del grigio governo guidato da Mario Monti. Particolare non trascurabile, la De Girolamo è femmina, e pure attraente. Nunzia non è certo una vamp, ma il suo essere donna può aiutare in vertici internazionali dominati da attori maschili. E così, eccola con un bel sorriso e il braccio (simpaticamente) al collo di Stephane Le Foll, ministro dell'agricoltura della Francia, nazione con la quale da sempre il nostro Paese litiga sui formaggi, il vino, il latte, i bovini per una supremazia continentale mai veramente assegnata. Vuoi vedere che il "jolly" De Girolamo riesce in quello (intortare i francesi) che decine di colleghi maschi prima di lei hanno fallito? D'altra parte, non era stato uno dei padri della patria, Camillo Benso conte di Cavour, a inviare in Francia nel 1855 l'avvenente contessa di Castiglione per ottenere da Napoleone III l'appoggio francese alla partecipazione italiana alla guerra di crimea?
