Mps, ecco perché Berlusconi non affonda il coltello sulla banca rossa

Silvio: "Non parlo per rispetto a un'istituzione a cui voglio bene". E con cui ha ricevuto crediti e depositato milioni...
di Giulio Bucchidomenica 27 gennaio 2013
Mps, ecco perché Berlusconi non affonda il coltello sulla banca rossa
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  Il Monte dei Paschi di Siena non è solo una banca rossa, ma pure una "istituzione a cui voglio bene". Forse è per questo che Silvio Berlusconi non affonda il coltello sullo scandalo finanziario che sta travolgendo l'istituto di credito più antico del mondo e da anni controllato, più o meno direttamente, da ambienti vicini al Pd fu Pds e Ds. Anzi, quando qualcuno a destra tira in ballo il legame tra gli aiuti del governo a Rocca Salimbeni, quei 3 miliardi abbondanti corrispondenti a quanto incassato dallo Stato con l'Imu, il Cavaliere frena clamorosamente: "Credo sia una coincidenza casuale a cui non si deve dare importanza". L'Mps, insomma, non è l'Unipol. In ballo poi ci sono fior di milioni di euro. I miliardi di euro di risparmiatori, aziende, privati cittadini, appesi al destino di una banca sempre più a rischio. Ma tra i conti dei privati spiccano pure i suoi, quelli di Berlusconi.  I bonifici alle Olgettine - Il leader del Pdl, infatti, è storico cliente del colosso di Siena. "Grazie a Mps – ha ricordato – potei costruire Milano 2 e Milano 3, perché era l'unica banca che concedeva mutui premiando la puntualità dei pagamenti". Dagli anni Settanta (70 miliardi di mutui fondiari concessi a tassi tra il 9 e il 9,5%, ricorda l'Huffington Post). a oggi, il Monte dei Paschi ha custodito i segreti bancari di Berlusconi, ultimi i bonifici pagati alle Olgettine. Alla filiale del Monte dei Paschi di Milano 2 il ragioniere Giuseppe Spinelli, il contabile personale del Cav, preleva migliaia di euro dal conto corrente numero 1 intestato a Silvio Berlusconi per dare quei soldi a Marysthelle Polanco e alle altre Papi-girls, e da quello stesso conto partivano i bonifici, per esempio, a Nicole Minetti e alle gemelle Eleonora e Imma De Vivo, testimoni al processo Ruby. Tra luglio e ottobre 2011, riferiscono le carte in mano alla Procura di Milano, sono usciti dal conto Mps di Berlusconi 127mila euro in quattro diverse tranche. Dal 2011 ad oggi, però, il Cav ha dimezzato i depositi, passando da circa 61 milioni agli attuali 33,9 spartiti tra due holding distinte dal suo conto personale. Quello, per inciso, utilizzato dalle Olgettine. Ma ci sono anche le relazioni con persone di fiducia di Denis Verdini in una regione rossa come la Toscana, unita alla gestione dei conti di Fininvest, che legano l'ex premier alla banca.