L'innovazione sociale è una risorsa strategica per uscire dalla crisi

domenica 6 ottobre 2013
L'innovazione sociale è una risorsa strategica per uscire dalla crisi
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Milano, 2 ott. - (Adnkronos) - L'innovazione sociale è una risorsa strategica per le imprese che vogliono uscire dalla crisi rafforzando il loro impegno nella Corporate Social Responsibility. E' una delle principali evidenze emerse dal Salone della Csr e dell'innovazione sociale che si chiude oggi a Milano dopo due giorni di incontri, convegni, workshop e dibattiti e che ha coinvolto 110 organizzazioni e 3000 visitatori all'Università Bocconi di Milano. Le imprese che stanno sperimentando i modelli di business più innovativi considerano un elemento cruciale per il loro successo il dialogo e il coinvolgimento fattivo dei diversi portatori d'interesse (stakeholder). Dipendenti, clienti, fornitori, comunità, soggetti pubblici, organizzazioni non profit, ambiente: l'impresa vincente collabora con tutti i suoi interlocutori per creare un valore condiviso e sostenibile. Ed i suoi risultati di business non nascono da una competizione senza regole e senza etica ma dal coinvolgimento degli stakeholder attraverso modalità e prassi innovative che riguardano i prodotti e i processi, l'organizzazione e la gestione interna e il sistema in cui l'azienda è inserita. "La filiera diventa sempre più un elemento cruciale per il successo per le organizzazioni, ma non soltanto nel senso tradizionale di catena efficiente - osserva Rossella Sobrero, presidente di Koinética e fra gli organizzatori del Salone - Oggi le imprese che integrano la sostenibilità nella loro visione e nel loro business si rivolgono ai soggetti della filiera non imponendo "dall'alto" standard e norme ma lavorando insieme a loro per una crescita comune che consenta di rispondere meglio alle richieste dei consumatori e alle sfide del mercato". Sono i consumatori stessi infatti che chiedono di poter acquistare prodotti sempre più sostenibili, alimentari ma anche per la casa, abiti, accessori, come pure i servizi. Alle aziende le persone chiedono maggior controllo nella produzione ma anche più attenzione nella progettazione degli imballaggi e un'informazione corretta che insegni a utilizzare meglio i prodotti e a non sprecarli. Secondo l'Osservatorio sulla Corporate Social Responsiblity realizzato da Mimesi in occasione del Salone della Csr e dell'innovazione sociale e che ha isolato le conversazioni e gli articoli sul web fra giugno e luglio 2013, i settori maggiormente citati dalle persone che parlano di Csr sulla rete sono l'alimentare (12%), il pubblico (11%), il farmaceutico (9%), il bancario e il chimico (7% per entrambi). I consumatori collegano i temi della responsabilità sociale d'impresa alle aziende multinazionali (39%) e multinazionali italiane (42%) e solo per il 18% alle piccole medie imprese. "E' un dato che non mi stupisce - commenta Rossella Sobrero - Al Salone della Csr e dell'innovazione sociale hanno partecipato molte Pmi che realizzano pratiche di responsabilità sociale spesso senza farlo sapere o talvolta anche senza rendersene conto. Uno degli obiettivi della nostra manifestazione è anche mettere in rete queste realtà ed aiutarle a comunicare meglio le loro azioni". Al Salone sono state molte anche le presentazioni di start up innovative. "Il ruolo dei giovani rimane però ancora critico - conclude Sobrero - Mancano spazi di intervento, non sono sufficienti le risorse dedicate al loro inserimento nel mondo del lavoro anche da parte delle imprese responsabili. Anche se crescono nuove imprese (spin off e start up) il mercato non sempre è pronto a intercettare e utilizzare i servizi e le potenzialità offerti da queste nuove realtà".