Tra Gabbana (senza Dolce) e il Comune di Milano finisce a insulti. I due stilisti, qualche settimana fa, sono stati condannati in primo grado per una evasione fiscale di alcune centinaia di milioni di euro. Alcuni giornali, stamattina, riportavano le parole ("pronunciate a titolo personale e durante una conversazione informale", precisa lui) dell'assessore al Commercio Franco D'Alfonso, secondo il quale "non bisognerebbe concedere spazi simbolo della città a personaggi famosi e marchi vip che hanno rimediato condanne per fatti particolarmente odiosi in questo momento di crisi economica come l’evasione fiscale". Ovvio il riferimento, da parte dell'assessore di Pisapia, al caso Dolce & Gabbana. Apriti cielo. Su Twitter, a Stefano Gabbana, è partito il cinguettio: "Comune di Milano Fate schifo!!!", poi "Vergognatevi!!! Ignoranti" e ancora "fate schifo e pietà!!!". E stamattina tutti i negozi degli stilisti nel quadrilatero della moda erano chiusi. In vetrina il cartello, sia in italiano che in inglese: "Chiusi per indignazione". Le vetrine resteranno serrate per tre giorni, ma i due stilisti assicurano che i dipendenti saranno pagati lo stesso: ''Solo presso i nostri negozi di Milano - hanno ricordato - sono impiegate oltre 250 persone che, nei prossimi giorni, saranno comunque regolarmente retribuite, sebbene le attività resteranno chiuse".