WhatsApp e i suoi cloni: le soluzioni più efficaci

Dai 9 cent di Poste Mobile ai 15 della Tim: gli sms costano troppo. Ecco tutte le applicazioni per smartphone
di Andrea Tempestinidomenica 21 luglio 2013
WhatsApp e i suoi cloni: le soluzioni più efficaci
3' di lettura

Grazie agli Sms, nel 2013, per la prima volta, gli operatori di telefonia del mondo guadagneranno la ragguardevole cifra di 150 miliardi di dollari. I «messaggini» tradizionali sono infatti ancora - per ora - i re incontrastati della messaggistica mobile. Ma quanto ci costano? A noi italiani sicuramente più che in Europa. Parola dell’Antitrust, che ha rilevato come il prezzo all’ingrosso degli Sms (non quindi quello all’utente finale) sia in Italia in media di 4,57 centesimi mentre nelle altre nazioni europee si aggira intorno ai 3,15 centesimi.  Gli operatori, comunque, offrono i pacchetti più svariati. Ma se non si ha sottoscritto un abbonamento che include un numero illimitato di Sms, o se si sfora dal numero previsto o se, come accade per tanti italiani, si paga al consumo e senza aver aderito a un’offerta, quanto ci costano? Comparando le tariffe telefoniche sul sito www.sostariffe.it vediamo prezzi che vanno dagli 0,09 centesimi di euro della tariffa Convenienza Più di Poste Mobile, ai 10 cent offerti da Tre con 3Power10. Per Wind la tariffa si aggira intorno ai 12 centesimi con “Super senza scatto”, come anche con Vodafone. E con Tim se ne pagano 0,15. Per risparmiare, ci sono le offerte e se si calcola  il numero di messaggini che si inviano ogni mese o ogni settimana si possono trovare comunque offerte convenienti. L’alternativa ai prezzi al consumo e ai pacchetti degli operatori, si chiama in inglese instant messaging. In sintesi, utilizzi internet per mandare un messaggio di testo. E lo si fa gratis. È questo il nuovo campo di battaglia per gli operatori di telecomunicazioni tradizionali, che secondo alcuni studi nel 2016 dovranno fare i conti con 20.293 miliardi di messaggini inviati su Internet contro i 9.554 miliardi di Sms. Un vero e proprio “fenomeno” in questo ambito è l’applicazione per smartphone WhatsApp. L’ultimo traguardo raggiunto, reso pubblico dalla compagnia attraverso il social network Twitter circa un mese fa, è stato il processare in sole 24 ore ben 27 miliardi di messaggi, di cui 10 miliardi in entrata e 17 miliardi in uscita. La differenza fra i due valori è data dal fatto che il calcolo comprende i messaggi di gruppo.  L’utilizzo di WhatsApp, certo, non può prescindere dal possesso di uno smartphone. Ma pare che la scelta di un telefonino che si connetta a internet sia sempre in aumento. In Italia, nel primo trimestre del 2012, gli smartphone venduti hanno segnato il +28% e l’anno scorso quasi il 31% in più dei telefonini si è connesso alla rete. Come WhatsApp, esistono decine di applicazioni simili, che spesso permettono anche di telefonare gratuitamente. Un ulteriore vantaggio? Potrete mandare anche fotografie e video insieme al testo, sempre gratis. E se non volete pagare nemmeno il canone di 79 centesimi all’anno previsto dal servizio di messaggistica e fate parte del nutrito gruppo del “tutto-gratis”, potete affidarvi a tante valide alternative. L’ultima lanciata in Italia, ad esempio, è WeChat, che ha già raggiunto i 70 milioni di utenti registrati in tutto il mondo ed è scaricabile gratuitamente per gli smartphone che supportano iOS, Android, ma anche Symbian, Windows Phone e BlackBerry. Il suo testimonial è Leo Messi, protagonista della campagna pubblicitaria. Con WeChat è possibile scambiare con gli amici messaggi di testo, voce e video oltre che emoticon e foto e addirittura fare video chiamate.  Poi, ci sono le applicazioni che  permettono di telefonare gratuitamente: accanto al servizio voce sia Viber, che Skype, che Yuilop, come pure Indoona e Facebook Messenger, offrono la messaggistica. In Oriente, al posto di Whatsapp, si predilige invece Line, che in Giappone serve circa il 45% dell’utenza iPhone. È l’ideale per i giovanissimi perché colorata e divertente, ma non è ancora molto diffusa in Italia. Se non volete infine registrarvi nelle applicazioni con il vostro numero di cellulare e rimanere in incognito per salvaguardare la vostra privacy, c’è anche Kik Messenger, che privilegia velocità e semplicità d’uso. di Beatrice Corradi