Un raggio di luce nel buio del carovita. Piaccia o no ai detrattori di smartphone, tablet e cellulari, quello della telefonia mobile è l’unico settore in Italia dove la concorrenza ha fatto il suo dovere. Quello previsto e codificato nei manuali di economia, dove ad un aumento della competizione fra operatori viene fatto immancabilmente corrispondere un abbassamento delle tariffe. E in Italia il calo non solo c’è stato ed è stato robusto, ma si è fatto strada in una giungla di prezzi dove praticamente nulla è davvero diminuito. A tracciare il quadro dei rincari generalizzati che hanno colpito i consumatori ci ha pensato qualche mese fa la Cgia di Mestre in uno studio comparato sugli effetti delle liberalizzazioni. Ebbene, il risultato è stato quasi ovunque un bel segno “più”. Complessivamente negli ultimi dieci anni l’inflazione è balzata del 24,5% e la spesa media annua delle famiglie è aumentata del 43,4%. In cifre reali significa che dai 1.385 euro del 2002 si è passati a 1.986 euro, con una stangata aggiuntiva di ben 601 euro. Non tutte le voci hanno contribuito al carovita nello stesso modo, ma gli incrementi sono tutti a doppia cifra e assai robusti. Si va dal +71,8% dell’acqua potabile al 59,2% del gas, dal 56,3% della raccolta rifiuti al 47,8% dei trasporti ferroviari. Fino ai pedaggi (+47,6%), i trasporti urbani (+46,2%), l’energia elettrica (+41,8%) e i servizi postali (28,1%). E si arriva, infine, alla telefonia, il cui dato, in assoluta controtendenza, ha registrato nel decennio un calo del 7,5%. Le tariffe rilevate dalla Cgia riguardano genericamente i servizi telefonici, ma è chiaro che a far scivolare verso il basso l’indice sono stati principalmente i cellulari, tenuto conto che i prezzi del fisso negli ultimi anni sono rimasti sostanzialmente invariati o hanno subito leggere riduzioni. Offerte e promozioni - Il calo dei telefonini, invece, è stato verticale. Il turbinio di offerte, promozioni e nuove tariffe scatenato dalla serrata competizione tra i principali operatori di telefonia mobile si è intensificato al punto da rendere difficile orientarsi e confrontare le varie soluzioni proposte non è impresa agevole. Non a caso su Internet è un continuo spuntare di siti che offrono servizi di comparazione incrociata dei prezzi praticati dai vari operatori, con tanto di dettagli su opzioni aggiuntive, apparecchi in omaggio, costi delle tasse di concessione e via dicendo. Basta digitare “tariffe cellulari” su un motore di ricerca e si viene sommersi da una sfilza di indirizzi dove è possibile confrontare, senza alcun impegno o registrazione, i vari piani tariffari. Si va da sostariffe.it a tariffe.tomshw.it fino a mybest.it e cellulari.supermoney.eu, che è l’unico sito accreditato dall’Autorità per le comunicazioni. Da qualche mese a questa parte, però, anche nel mondo della telefonia mobile, come già accade da tempo per il fisso, hanno fatto il loro ingresso sul mercato le cosiddette tariffe flat in abbonamento, che permettono di avere un pacchetto tutto compreso con telefonate ed sms senza limiti e una quantità variabile di Gn per il traffico dati. Queste soluzioni, inesistenti fino allo scorso anno ed ovviamente dedicate ad una clientela che usa molto il telefono e non vuole pensieri, permettono di verificare con un buon margine il differenziale di prezzo negli ultimi 12 mesi attraverso un confronto con le vecchie «offerte top». Il risultato è impressionante. Secondo un’indagine effettuata da Supermoney tra marzo 2013 e marzo 2012 le tariffe si sono praticamente dimezzate. Per Wind si è passati da 64 euro al mese dell’All Inclusive Platinum Sim Edition (2500 minuti più 2500 sms) ai 34,16 euro dell’All Inclusive Unlimited (minuti illimitati, sms illimitati, 1 Gb di internet). Vodafone, che in Italia ha fatto da apripista per i piani «senza limiti», è scesa dai 65,16 euro di Smart2000+ (2000 minuti, 2000 sms, 1 Gb) ai 39 di Relax Semplice (tutto illimitato, 1 Gb). Stesso discorso per Tre, che ha abbassato i suoi 55,16 euro di Top 3000 Speciale Edition (3000 minuti, 600 sms, 20 GB) ai 40 euro di Top Sim 3000 (identica dotazione). Un po’ statica, infine, l’offerta di Telecom Italia mobile, che dai 69 euro di Tutto Compreso 1500 (1500 minuti) è passata ai 64,16 euro di Tutto Compreso Unlimited (minuti ed sms illimitati più 2 Gb) Saldi estivi - Ma la stagione dei ribassi non è affatto finita. Anzi, sembra appena iniziata. Anche se in alcuni casi il limite verso il basso è quasi raggiunto. Con l’arrivo dell’estate gli operatori hanno premuto decisamente il piede sull’acceleratore avviando una campagna acchiappa clienti all’ultimo sconto. A partire dalle tariffe tutto compreso. La più aggressiva è H3G, che ha alzato, o meglio abbassato, la posta a 30 euro al mese. Compresi nel piano Top Sim Infinito ci sono sms e minuti illimitati più 20 GB di traffico al mese. Più competitivo per il prezzo, ma con il limite di 2 GB di traffico è il piano proposto da Wind, che ha ulteriormente abbassato il suo All Inclusive Unlimited a 29 euro. Resta in scia Fastweb, che con Mobile Freedom offre identiche condizioni a 30 euro al mese. Tutto incluso, più 1 GB, anche per Poste Mobile (Zero Pensieri Infinito), al costo di 34 euro al mese. Ma se le tariffe flat senza limiti in abbonamento stupiscono per il vertiginoso decremento, dove l’asticella si abbassa in maniera veramente impressionante in termini assoluti è sul fronte delle ricaricabili, gettonatissime tra i giovani, poiché permettono di non avere sorprese sulla spesa, un po’ snobbate dagli adulti, che temono di trovarsi all’improvviso senza credito. Qui, se ci si accontenta di un bagaglio più contenuto di minuti a disposizione, è possibile telefonare, inviare sms e navigare con una manciata di minuti al mese. I prezzi dei piani «mini» sembrano impossibili se confrontati con quelli di qualche anno fa, dove mantenere un cellulare era un onere importante, simile a quello della pay tv. Per chiamare fino a 120 minuti e spedire 120 messaggi (1 GB di web) bastano 4 euro con l’All-In Small di H3G. Vodafone risponde con 4,90 euro. I minuti e gli sms, però, scendono a 50. E il traffico dati scompare. Gli euro diventano 6 per Wind, che con All Inclusive Fresh offre però 120 minuti, 120 sms e 2 GB di traffico. Tra i 7 e i 10 euro le offerte si moltiplicano, e si complicano anche un po’, ma i servizi proposti al consumatore complessivamente cambiano di poco. In linea generale sui 10 quasi tutti gli operatori offrono 400 minuti di conversazione, altrettanti, se non di più, sms e 1 o 2 GB di traffico. Servizio clienti - Ma se tutti hanno livellato le tariffe verso il basso, al di là della convenienza, come si fa a scegliere? I maghi del risparmio vi risponderebbero che scegliere è inutile e costoso. Per ottenere sempre i prezzi migliori è infatti necessario saltellare incessantemente da un operatore all’altro a caccia dell’offerta più conveniente. Per chi non ha tempo di spulciare ogni giorno le tabelle dei confronti tariffari un criterio potrebbe essere quello del servizio clienti, con cui tutti, prima o poi, dovranno fare i conti, o della qualità tecnica del servizio. Su questo fronte ha fatto un lavoro certosino l’Istituto Tedesco Qualità Finanza, che ha passato al setaccio la soddisfazione della clientela di tutti gli operatori sui principali segmenti di offerte. Le sorprese non mancano. H3G, ad esempio, considerato non a torto l’operatore più competitivo sul fronte dei prezzi, non ottiene grandi voti sulla customer satisfaction. Mentre Tim, che non brilla per convenienza, riceve buoni giudizi per la copertura e la qualità tecnica del servizio voce e dati). Complessivamente, a contendersi il podio sono Wind e Vodafone, che secondo i clienti hanno il miglior mix di qualità e convenienza. Ma tra i contendenti spunta anche Poste Mobile, operatore virtuale, ma molto apprezzato dalla clientela.