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Felice Casson: "Se cade Alfano pronti ad una maggioranza col M5S"

Una carriera con la toga sulle spalle tra inchieste su tangentopoli in Veneto, Gladio e servizi deviati. Ora l'ex pm è un integralista antiCav che sogna un governo con i Cinque Stelle
di Ignazio Stagno domenica 21 luglio 2013
Felice Casson

Felice Casson

2' di lettura

Felice Casson è un falco di razza del Pd. L'ex toga di mani pulite da quando è sceso in politica sotto l'ombrello dei democratici si è fatto un pedigree antiCav di tutto rispetto. L'ultima sparata arriva con un'intervista all'Huffingtonpost. Casson scopre le carte e afferma: "Se Alfano dovesse cadere, pronti ad una maggioranza col Movimento Cinque Stelle".  Pronto al ribaltone - Il dem si è già fatto i calcoli, forse non ha sentito l'oste, dato che Grillo non ha mai accettato ipotesi di alleanze con i democratici. Ma pur di minare la poltrona  dei berlusconiani, Casson è disposto a tutto. "Il voto di venerdì sulla sfiducia ad  Alfano è diventato un voto sulla fiducia al governo Letta. Di fatto, è questa la scelta di fronte alla quale si trovano il Pd in questi giorni: appoggiare ancora questo esecutivo o passare ad un’altra maggioranza". Casson ha già messo l'elmetto per darsi ai ribaltoni più sfrenati. E ancora: "Questa è una valutazione politica diversa che coinvolge ambiti diversi. La presenza di Alfano nel governo è garanzia del governo stesso, è quindi comprensibile che venga data importanza alla presenza di Alfano. Se cade Alfano, salta la maggioranza e il governo e ora la questione politica per il Pd è questa. Trattandosi di fiducia a Letta, la questione è molto complicata. Io mi rimetto alla decisione del partito, pur confermando la mia valutazione di nebbia intorno al caso kazako". Insomma Casson va avanti per la sua strada. Il falco del Pd è stato tra i primi a sollevare il problema dell'ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Lui stesso si è occupato di portare avanti i lavori in commissione. Ieri la discussione sull'ineleggibilità del Cav è stata rinviata a settembre nell'attesa della sentenza della Cassazione sul processo Mediaset il prossimo 30 luglio. Casson inoltre è stato uno dei più fermi oppositori alla nomina dell'azzurro Francesco Nitto Palma a presidente della Commissione giustizia. E pensare che quando stava nelle file della magistratura (occupandosi di deviazioni dei servizi segreti e degli apparati dello Stato, di terrorismo e eversione di estrema destra e internazionale, del traffico internazionale di materiale bellico, del caso Gladio e di tangentopoli in Veneto era considerato un moderato rispetto ai colleghi di altre procure. (I.S)

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