di Alessandra Menzani Ma lo sa Berlusconi che il cagnolino scelto come mascotte ufficiale della campagna elettorale è un po’ comunista? Puggy, questo il nome della bestiolina che accarezza teneramente nella foto pubblicata dalla fedelissima Micaela Biancofiore, è, in quanto carlino, originario della Cina. Una razza molto dolce, affettuosa, con il muso schiacciato, simile al bulldog ma più piccola, molto sensibile ma anche pigra e poco incline al moto, e dire che ci sarà da sgobbare in vista dell’appuntamento elettorale. La foto con Puggy ha fatto il giro dei siti Internet. In Italia è un cane molto di moda, benchè parecchio delicato (è soggetto a problemi respiratori). «L’ho presa per mia nonna, molto malata, ma alla fine la tengo io, non me ne separo mai», confida la Biancofiore, «piace a tutti, anche alla fidanzata di Berlusconi». L’origine del carlino come razza risale all’antica Cina. Solamente tra il Cinquecento e il Seicento, quando la Cina inizia gli scambi commerciali con l’Europa, questo cane approda dalle nostre parti e diventa popolarissimo: i commercianti portavano con sé piccoli cani come doni dall’Oriente. Nonostante arrivi da un paese comunista, Berlusconi lo ama alla follia. «L’ho portata da lui per caso, dovevamo parlare di politica e non me ne separo mai. Subito è scattato un grande feeling, lei gli ha fatto molte moine, è una femminuccia...». Spiega la Biancofiore, deputata del PdL: «Il presidente con lui è dolcissimo. Il mio cagnolino è la nostra matricola. Ha appena due mesi e crescerà assieme a noi e il nostro consenso, che aumenta di giorno in giorno». Tanti i messaggi dopo la pubblicazione della foto su Facebook: «Frattini mi ha scritto: “con questa foto abbiamo preso almeno centomila voti!”» Leale e calmo, è amatissimo dai vip. Tra i carlini famosi ci sono quelli di George Clooney, Paris Hilton, ma soprattutto lo stilista Valentino che ne possiede ben sei. Viaggiano sempre con lui. Sono Molly e i suoi figli Milton, Monty, Margot, Maude e Maggie. Quanto alle accuse di avere un cane comunista, la Biancofiore ribatte: «Macché, è forzista, ha anche il collare tricolore. E comunque noi la convertiamo!»