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Feltri contro Fini: "Su di me bugie ridicole, da dilettante della politica"

L'editorialista del Giornale risponde a Gianfranco: "Dice che nel 1996 ho fatto perdere Berlusconi e che nel 2009 organizzai lo scandalo Montecarlo su ordine del Cav. Si decida..."
di Giulio Bucchi domenica 3 novembre 2013
"Le carte su Boffo me le diede un alto prelato"

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2' di lettura

  Se a scambiarsi accuse al veleno sono Gianfranco Fini e Vittorio Feltri, la questione non può mai essere privata. Specie se il primo, nel suo libro Il ventennio, attribuisce al primo ogni colpa politica e giornalistica nel detto periodo. E così il secondo, da cronista e polemista di razza, risponde pan per focaccia. Secondo l'ex leader di An e e fondatore di Futuro e libertà, Feltri ha causato la sconfitta del centrodestra nel 1996, contro Romano Prodi, e sempre da direttore del Giornale ha orchestrato su ordine di Silvio Berlusconi la campagna stampa contro Fini al tempo del suo allontanamento dal Pdl nell'autunno 2009. Il celebre "caso Montecarlo". A queste accuse Feltri risponde a modo suo: salacemente. "Dilettante della politica" - Su quanto accaduto nel 1996, scrive Feltri, "Fini mi attribuisce un'importanza che, se fosse vera, dovrebbe obbligare il centrodestra a erigermi un monumento". Tutto gira intorno a una inchiesta sulle eccessive agevolazioni di cui godevano le donne in maternità. L'iniziativa del Giornale, secondo Fini, fu letale. Tutto, contrattacca Feltri, "pur di non amettere che la rottura con la Lega di Bossi sia stata esiziale, così addossa a me la responsabilità del successo prodiano. Un'analisi politica dilettantesca, per non dire ridicola". Succosa poi la diatriba sullo scandalo della casa di Montecarlo. Fini parla della "macchina del fango" ma Feltri non ci sta: "Ea imbarazzante ascoltare il numero due del Pdl aggredire lo stesso Pdl per la linea politica adottata. Fatale che prima o poi sarebbe scoppiata una lite interna", è la ricostruzione dell'editorialista del Giornale su quei mesi tumultuosi. "Falso - continua l'allora direttore - dichiarare che il regista della querelle fosse il Cavaliere. Il quale, sfido chiunque a dimostrare il contrario, non mi fece una sola telefonata di incoraggiamento né di scoraggiamento".  Gianfry in un cul de sac - Secondo Feltri, Fini con queste due accuse è finito in un cul de sac: "Da un canto mi rimprovera di aver fatto perdere le elezioni al centrodestra nel 1996, poiché attaccai il sistema protettivo della maternità. Dall'altro dichiara che nel 2009 fu Berlusconi ad armarmi la mano contro di lui. Si decida, caro Gianfranco: sono o non sono sotto tutela di Berlusconi?". Feltri non accetta, insomma, la caricatura di Fini che lo tratteggia come un "burattino, un mero esecutore di ordini, un soldatino al servizio del principe". "Non mi stupisco che abbia queste idee - se mi permette un po' fasciste - ma non le attribusica a me. So sbagliare da solo". E anche difendersi, se è per questo.    

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