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Saviano: "Il Papa deve superare il proibizionismo della Chiesa sulle droghe"

L'autore di "Gomorra" tira per la tunica Bergoglio: "La Chiesa e il Papa superino il proibizionismo". La prossima volta scriverà al Dalai Lama e all'arcivescovo di Canterbury...
di Ignazio Stagno domenica 28 luglio 2013

Roberto Saviano

2' di lettura

Spiegate a Roberto Saviano che Papa Francesco non è Marco Pannella. L'autore di "Gomorra" ha un pò di confusione in testa. Infatti Saviano chiede di liberalizzare le droghe non al leader dei radicali che da anni si batte in questa direzione, no lui lo chiede direttamente a Papa Bergoglio. "Il proibizionismo ha già fatto troppi danni, sarebbe importante se anche su questi temi il Papa superasse il dogmatismo della Chiesa. Liberalizzare non è un inno al consumo, ma l'unico modo per sottrarre mercato ai narcotrafficanti che difatti sostengono il proibizionismo", scrive su twitter Saviano. Il "Papa sponsor" - Insomma con un giro di parole Saviano tira per la tunica il Papa e gli chiede di farsi sponsor della liberalizzazione degli stupefacenti. Un chiodo fisso quello di Saviano che dura da anni. Insomma per coronare la sua carriera da scrittore-tuttologo-politico e ora pure da Cardinale, Saviano vorrebbe vedere tutti tranquilli e beati a fumare marijuana o a sniffare cose peggiori. Inutile spiegargli che nei paesi in cui si è dato il via alla liberalizzazione migliaia di manuali di sociologia confermano il fatto che non ci sia una riduzione nè dello spaccio nè del consumo.  Crociata infinita - Saviano combatte una crociata che dura da anni. Ma la sua battaglia ormai appare come un disco rotto. Già qualche anno fa diceva le stesse cose: "Legalizzare le droghe leggere. In Italia è un argomento impronunciabile. Le istituzioni non se ne occupano, i nostri media non se ne occupano". Poi la spiegazione: "Legalizzare non significa incentivare, ma sottrarre mercato alle mafie. La legge sull'aborto fece sparire quasi del tutto gli aborti clandestini, un apolitica di legalizzazione toglierebbe ricchezza ai criminali". Repetita iuvant, dicevano i latini. Ma non sempre. La prossima volta Saviano magari manderà un messaggio al Dalai lama o all'arcivescovo di Canterbury. La risposta sarà sempre un secco no. Al povero Roberto non resta che regalare una delle migliaia di copie invendute di "Zero, zero, zero" al Papa. Così tira su un pò le vendite e "proibisce" il macero dei vuolumi che stagionano in magazino.  Ignazio Stagno

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