Milano, 30 gen. (Adnkronos) - Conferire alla Banca d'Italia la vigilanza sulle Fondazioni bancarie, al momento affidata al Ministero del Tesoro, per evitare il cortocircuito fra azionista e banca partecipata che si e' verificato nel caso Mps. Ma fare luce anche sull'azionariato di Bankitalia, il cui capitale e' partecipato dalle banche che dovrebbero essere controllata da via Nazionale. Questa la proposta di Francesco Vella, professore di Diritto commerciale all'Universita' di Bologna. La vigilanza sulle Fondazioni, spiega Vella, "va attribuito alla Banca d'Italia". Il sistema di controllo sulle Fondazioni bancarie, continua Vella contattato dall'Adnkronos, "dovrebbe essere trasferito dal Ministero del Tesoro a un'autorita' indipendente. Ci vuole un soggetto autonomo, indipendente ed efficace, come la Banca d'Italia". Anche se sul caso di Mps "bisognera' verificare e accertare eventuali responsabilita'", il sistema di controllo della Banca d'Italia sul sistema nazionale "e' stato assolutamente efficace ed efficiente e finora ha funzionato bene". In ogni caso, continua Vella, la situazione della vigilanza sulle Fondazioni e' da sanare perche' "oggi il sistema delle Fondazioni e' controllato dallo stesso soggetto che con loro ha rapporti negoziali sulle quote della Cdp. E' evidente che il principio dell'autonomia dei controlli puo' appannarsi". L'ordinamento italiano prevede una serie di sanzioni amministrative "che gia' funzionano efficacemente. Anche se su altri poteri, ad esempio sulle norme sul falso in bilancio, negli ultimi anni c'e' stato un oggettivo indebolimento". Anche la modifica dell'azionariato della Banca d'Italia, partecipata per la grande maggioranza dai principali istituti di credito controllati, e' un problema che "esiste e deve essere affrontato con grande equilibrio". Per Vella in ogni caso "la storia ha dimostrato finora che questa partecipazione non ha alcuna influenza sull'operato della Banca d'Italia", ma "il problema dell'azionariato merita di essere affrontato".