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E' SuperMario il vero pifferaio

Il rigoroso bocconiano si è trasformato in un venditore di fumo: in pochi giorni si è rimangiato un anno di governo
di Giulio Bucchi giovedì 31 gennaio 2013

3' di lettura

di Maurizio Belpietro «Togliere l’Imu è una proposta bellissima e piena di attrattiva popolare». Di più: non solo è bellissima, ma «lo è in generale anche l’idea di ridurre le tasse, reintroducendo il concetto che le tasse significano mettere le mani nelle tasche degli italiani». Ma se la riduzione si farà «senza altre grandissime operazioni di politica economica, chi verrà al governo un anno dopo - e non dico dopo cinque anni - dovrà mettere l’Imu doppia».  Le parole non sono mie, ma di Mario Monti. Così parlava un mese fa il presidente del Consiglio subito dopo essersi dimesso. Il discorso era rivolto contro Silvio Berlusconi, il quale nel suo programma di governo aveva incluso l’abolizione dell’odiosa imposta municipale sulla prima casa. Per il premier la promessa era demagogica e, nel caso fosse stata mantenuta, gli italiani   l’avrebbero  pagata cara,  costretti a versare il doppio dell’imposta una volta subentrato un altro governo.   Quello che parlava un mese fa, però, era un Monti ancora indeciso, che traccheggiava tra l’idea di salire in politica e quella di rimanere in panchina come riserva della Repubblica, nella speranza che dopo le elezioni qualcuno si ricordasse di lui e lo nominasse al Quirinale. Come si sa, ai primi di gennaio, poi, il presidente del Consiglio ha sciolto ogni riserva e si è buttato fra le braccia di Fini e Casini, candidandosi a fare la stampella di Bersani, e da allora molta acqua è passata sotto i ponti, soprattutto è passato il Monti rigorista, seppellito da quello in campagna elettorale.  Dimenticate dunque le accuse contro il Cavaliere, bollato come un illusionista, un pifferaio magico che con la sua fascinosa musica attira i bravi topini e li porta ad annegare nel fiume. Ora a promettere di tagliare le tasse più ancora di Berlusconi è lo stesso premier. Il quale, smessi i panni del tassator cortese indossa quelli del tagliator palese, garantendo tagli dell’Imu sulla prima casa e detrazioni alle famiglie con figli, ma assicurando anche una diminuzione sia dell’Irpef che dell’Irap già nel 2014. Quello che prima era demagogico, ora, a distanza di un solo mese, è diventato un progetto serio e credibile.  Non solo: come un venditore ambulante, il professore giura che non ci sarà alcuna manovra aggiuntiva, perché i conti sono in ordine. Naturalmente la promessa vale solo se a Palazzo Chigi rimanesse lui, perché in caso contrario non è detto che con un altro governo sia da escludere una stangata bis per riequilibrare i conti. Insomma, di quello che fino a poco più di un anno fa era il presidente della Bocconi, prestigiosa università privata riconosciuta in tutta Europa e generalmente apprezzata, ormai esiste solo un pallido ricordo. Chi veste i panni del professor Monti  e quotidianamente compare in tv è solo una imitazione, anzi un clone, il quale dell’autorevole ex rettore non ha che l’aspetto esteriore.  Il presidente del Consiglio si è infatti trasformato in un consumato venditore di fumo. Un mestierante della politica che della categoria di stanza tra Parlamento e Palazzo Chigi ha preso i peggiori vizi. I suoi discorsi infatti traboccano di promesse assai difficili da mantenere. Abbassare Irpef e Irap mentre, per effetto di un trattato che lo stesso Monti ha firmato, si deve raggiungere il pareggio di bilancio e abbassare di 40 miliardi il debito pubblico è  un’impresa impossibile. Neppure al mago Otelma scapperebbero di bocca simili profezie. Ma ormai il professore sembra una di quelle fattucchiere che leggono le carte in tv: di fronte alle telecamere si trasforma e ad ogni interlocutore dice questo che quello vuole sentirsi dire.   La fortuna? È dietro l’angolo, ma c’è un tizio con pochi capelli, residente ad  Arcore, che ti ha fatto il malocchio e ti vuole impedire di agguantarla. L’amore? È a portata di mano, ma c’è una tipa di nome Susanna che si oppone alla tua felicità in combutta con un tipaccio di nome Nichi. L’illusionista di Varese propone ogni genere di  filtro magico, magnificandone l’efficacia. Nonostante le fantastiche promesse, è però difficile dare ragione al chiaroveggente in grigio, non solo perché l’aria funesta non assicura nulla di buono circa il mantenimento delle sue profezie, ma perché giorno dopo giorno i dati diffusi dai vari organismi si incaricano di smentire i fiabeschi racconti. Notizie di ieri: l’inflazione ha doppiato i salari e nell’anno passato le aziende hanno chiuso al ritmo di una al minuto.  Con questi presupposti, neppure le previsioni del mago Otelma risulterebbero credibili. Figuratevi quelle di mago Monti.               

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