Fassina e la sua giornata sinistra: il diario segreto del viceministro Pd

Le interviste a Repubblica, i dubbi su Saccomanni, le ironie su Civati: tutte le angustie del povero Stefano
di Giulio Bucchidomenica 13 ottobre 2013
Stefano Fassina

Stefano Fassina

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La giornata di Stefano Fassina secondo LiberoVeleno. Ore 8.30 Si sveglia dopo aver fatto un incubo: Gesù era del Pd e moltiplicava i pani e i pesci, ma la folla era celiaca e vegetariana.  Ore 9.55 Intervistato da Repubblica dopo essersi spacciato al telefono per Papa Francesco (ormai è l’unico modo per essere intervistati da Repubblica), ammette: “Il prezzo della benzina è aumentato così tanto che prima se facevi dieci euro ti davano cinque bollini, adesso se fai dieci euro devi dare tu tre bollini al benzinaio”. Poi propone: “Privatizziamo l’acqua. Ho già pensato alle campagne pubblicitarie: «Con Acqua Zero Limits paghi solo il primo bidè al giorno. E se sei francese è tutto gratis!». «Con Acqua Special hai 400 gavettoni verso tutti e navighi quanto vuoi». «Non preoccuparti di risparmiare, tira l’acqua del bagno, e ti verrà rimborsata tutta. Più scarichi, e più ti ricarichi». Ore 12.00 Manifesta alcuni dubbi a proposito dell’affidabilità di Fabrizio Saccomanni: «Non ha la patente, eppure settimana scorsa si è comprato un garage. Allora gli ho fatto notare: “Saccomanni, tu non hai la macchina”. E si è comprato pure la macchina». Ore 16.10 Pensa all’organizzazione del prossimo Congresso del Pd, per la quale fortunatamente mancano pochissimi dettagli: bisogna decidere solo dove si terrà, quando si terrà, chi dovrà scegliere quando si terrà, chi dovrà scegliere chi dovrà scegliere quando si terrà, se quel giorno interroga o spiega, quali saranno gli argomenti, chi parteciperà, se si possono portare anche le fidanzate, se alla fine bisogna fare un regalo o ognuno paga il suo, se per la benzina si fa a metà, se si può attaccare da più territori contemporaneamente, se ogni tre calci d’angolo c’è rigore, se arrivando dopo si entra gratis, se il voto è palese o è segreto, se Bertazzoni può entrare, se alle due si può fare una pausa che ci sono i Simpson, se Renzi può entrare o deve essere accompagnato da un adulto, se D’Alema può entrare o deve essere accompagnato da uno di sinistra, se Civati può entrare o finalmente qualcuno si degnerà di spiegargli che uno che è in disaccordo con il Pd 365 giorni all’anno vuol dire che non è del Pd, e se l’anno prossimo la campagna elettorale può non essere gestita da una che faceva La pupa e il Secchione. Insomma, il più è fatto. Ore 17.00 Legge gli ultimi sondaggi, che danno il Pd in forte recupero: merito di Letta, che parla a nome di tutti gli italiani; di Prodi, che parla a nome del centro-sinistra; ma soprattutto di Renzi, che non parla da una settimana. Ore 23.05 Intervenendo a Porta a Porta, smentisce di essere troppo pignolo (“È una diceria nata solo perché una volta ho voluto ridipingere la Gioconda in due o tre punti in cui Leonardo era uscito dai contorni”) e parla della crisi dei leader politici attuali: «Sono fantastici. Perdono elettori e subito si affrettano a dire. “Sì, ma gli altri hanno perso di più”». Un po’ come se fai cilecca con la tua ragazza e ti difendi dicendo: “Sì, ma a mio cognato hanno dovuto amputare il pisello”. Poi suggerisce: “Tutta questa disoccupazione mi stupisce. Giovani, avete la soluzione sotto gli occhi: diventate preti. Avete vitto e alloggio garantito tutta la vita, e ogni giorno conoscete un sacco di gente nuova. Forse l’unico svantaggio è che gli straordinari la domenica non sono pagati”.  Ore 23.50 Mentre si prepara per andare a dormire, gli viene in mente un’idea geniale. “Ecco un modo per ridurre la povertà! Potrei diventare più ricco: così ci sarebbe un povero in meno”. di Simone Morano