Archeologia: Vaticano 'svela' ampliamento Necropoli via Triumphalis

domenica 15 dicembre 2013
Archeologia: Vaticano 'svela' ampliamento Necropoli via Triumphalis
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Roma, 10 dic. (Adnkronos) - Una vasta area di circa mille metri quadrati in cui sono state rinvenute sepolture, mosaici, stucchi ed affreschi. E' la necropoli lungo l'antica via Triumphalis, un'area usata dalla fine del primo secolo a. C. al IV secolo dopo Cristo, che si estendeva lungo le pendici nord-orientali del Colle Vaticano. I diversi settori della Necropoli sorgevano in una zona periferica della città, attraversata dalla via Trionfale e dalla via Cornelia. Un'area archeologica, di cui oggi è stata presentato l'ampliamento dovuto agli ultimi lavori di scavo, che verrà inaugurato domani. L'ampliamento è il frutto degli scavi, curati dal Reparto Antichità Greche e Romane dei Musei Vaticani, realizzati tra il 2009 e il 2011. Un'attività che ha permesso di collegare tutte le zone interessate, nei decenni passati, da ricerche archeologiche che, appunto, hanno svelato la necropoli. Il nuovo allestimento collega infatti l'area dell'Autoparco, venuta alla luce con gli scavi effettuati tra il 1956 e il 1958, e quella emersa con gli scavi della zona di Santa Rosa, messi in atto nel 2003, fino ad ora disgiunte. Il nuovo allestimento è finanziato con i contributi del 'Canada Chapter dei Patrons of the Arts in The Vatican Museum'."Questo scavo -spiega il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci- è stato finanziato dai Patrons. I musei Vaticani, a differenza di quelli italiani, possono contare ogni anno su 1,5-2 milioni di euro da spendere per restauri ed interventi di valorizzazione. Uno degli interventi che abbiamo attivato è proprio questo". Nel dettaglio, l'ultima fase di lavori è stata "quasi del tutto finanziata dai Patrons che hanno offerto 650mila euro. Soldi serviti per gli scavi, gli apparati didattici, le passarelle e l'illuminazione -sottolinea Giandomenico Spinola, l'archeologo a capo dell'equipe che ha condotto i lavori- L'obiettivo è quello di creare un laboratorio di scavo aperto al pubblico. Un luogo dove la gente potrà vedere l'area e i lavori che vengono mano a mano realizzati". Saranno organizzati gruppi di 25 persone, accompagnate da una guida, che potranno cominciare ad ammirare i reperti rinvenuti tra un mese o, al più tardi tra 45 giorni. "Stiamo attrezzando un sistema di visita -spiega Paolucci- vogliamo che tutta la parte scavata del Vaticano, ovvero gli scavi di Santa Rosa, quelli dell'Autoparco e la nuova parte, siano resi visitabili. Stiamo studiando dei sistemi particolari, come ad esempio un biglietto unificato per gli scavi, per il museo e per i giardini". (segue)