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Vichi, il patron della Mivar:"Mussolini mi detta la linea.Basta tv, ora faccio scrivanie"

Il fondatore dello storico marchio italiano cambia la produzione. E spiega: "E' stato Benito a suggerirmi cosa fare. Quando sto male penso a lui"
di Andrea Tempestini domenica 27 ottobre 2013

Carlo Vichi

1' di lettura

A dicembre verranno prodotte le ultime televisioni Mivar, le ultime televisioni italiane. A fine anno saranno esauriti i componenti per produrre piccoli schermi. L'azienda, che ha sede ad Abbiategrasso, provincia di Milano, deve reinventarsi. Al timone c'è ancora Carlo Vichi, oggi 90enne, che la fondò nel 1945: negli anni del boom e del passaggio al colore arrivò a produrre un milione di televisori l'anno, per un fatturato di oltre 300 miliardi delle vecchie lire. Lo schermo piatto, però, ha spezzato il sogno: la produzione è entrata in crisi. Ilfattoquotidiano.it è andato a intervistare il patron Vichi, e visitando le vecchie linee di produzione fa notare che ci si imbatte in diversi manifesti che riportano la effige di Benito Mussolini. Vichi, a quel punto, non ha potuto negare le sue nostalgie. E non solo, il patron spiega che il Duce gli detta la linea. "Mussolini mi ha detto basta con le tv, produci scrivanie". Infatti la Mivar realizzerà scrivanie, che stando a quanto dice Vichi saranno "rivoluzionarie", adatte per sale d'aspetto e punti di sosta. C'è un periodo nero da provare a superare, e il fondatore ammette: "Solo pensando a Mussolini riesco a superare questo periodo di crisi"

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