Il 31 gennaio scorso la distanza tra centrosinistra e centrodestra era del 5,7%, oggi è solo del 3,6. Si consolerà così, Pierluigi Bersani: i sondaggi da venerdì 8 febbraio non potranno più essere pubblicati. Perlomeno, il segretario del Pd eviterà di leggere ed ascoltare le fosche previsioni elettorali che stanno circondando il suo partito. Il vantaggio che fino a un mesetto fa sembrava garantirgli maggioranza alla Camera e al Senato, escludendo il rischio di inciuci con il Centrino di Monti, è infatti svanito nel giro di un paio di settimane. L'ultima rilevazione, appunto, è quella di Tecnè per Sky Tg24, e conferma punto per punto l'erosione costante di Pdl, Lega, Fratelli d'Italia e Destra nei confronti del centrosinistra. Pd e Sel sono oggi al 33.1%, in equilibrio rispetto al 5 febbraio ma in calo dell'1,3% rispetto al 31 gennaio. Al contrario, il centrodestra ha guadagnato lo 0,9%, con Pdl e Lega rampanti al 29,5% (in leggero aumento, 0,1%, rispetto a due giorni fa). Il Movimento 5 Stelle rafforza il suo terzo posto, al 16,5% (+0,5) davanti a Monti, Udc e Fli, fermi al 12,6% e ancora in caduta, dello 0,7 per cento. Seguono, fuori dai giochi ma decisivi perché toglieranno voti ai due maggiori blocchi, sia Rivoluzione civile (ferma al 4,8) e Fare per fermare il declino (1,4, a -0,1%). I divari tra i partiti - Dopo il terremoto Montepaschi e la acque ferme in procura, il Partito democratico respira un po' salendo al 29,4 (+0,5), ma Sel perde lo 0,4 scendendo al 3,3 per cento. Il Pdl è il secondo partito al 20,9 (in salita dello 0,5) mentre la Lista Monti, sia pure in tiepida ascesa (+0,2) resta abbondantemente sotto quota 10% (ora è all'8,7). La Lega Nord, invece, è al 5,7% (+0,2). L'Udc prosegue il suo sgretolamento e ora è quota 3% tondo (-0,3). Quale leader vincerà - L'effetto Cavaliere sulla campagna elettorale è visibile soprattutto confrontando i risultati della domanda su quale leader vincerà. Il 31 gennaio Pierluigi Bersani guidava con un comodo 42,5%. Oggi, è al 36,1 e solo negli ultimi due giorni è sceso del 2,3. Di contro, Silvio Berlusconi sta mettendo la freccia: una settimana fa era al 16,7, oggi è al 18,9 e viaggi a ritmi sostenutissimi, avendo guadagnato dal 5 febbraio l'1,6 per cento. Seguono Mario Monti (al 13,2%, era al 13) e Beppe Grillo (dall'11,6 al 12,6). Anzi no, la verità è che il terzo favorito dopo Bersani e il Cavaliere è il pareggio: 17,1.
