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Giulia Ichino lavora in Mondadori:"Posto fisso da quando aveva 23 anni"La precaria contro la figlia del montiano

Chiara Di Domenico, dal palco di un seminario Pd, denuncia: "Suo padre lotta per la flessibilità mentre lei fa la editor da subito dopo la laurea. Strano..."
di Giulio Bucchi domenica 10 febbraio 2013

2' di lettura

  La figlia di Pietro Ichino, il giuslavorista ex senatore Pd passato di recente nelle liste di Mario Monti, ha un posto fisso da 12 anni, assunta appena laureata in Lettere, quando di anni ne aveva 23, come editor dalla Mondadori di Silvio Berlusconi. Un posto da sogno, che pochi giovani italiani potevano permettersi già prima della crisi. E che ora appare ai più come un miraggio vero e proprio. A puntare il dito contro di lei, Giulia Ichino, direttamente dal palco di un seminario del Partito democratico, è stata una precaria 36enne, Chiara Di Domenico, che come la figlia di lavora in una casa editrice, la romana L'Orma, ma senza contratto indeterminato. La vicenda sa un po' di regolamento di conti. Politico, perché Ichino ha da poco appunto lasciato il Pd. Sociale, perché tra precari e privilegiati (o presunti tali) il gap è ormai incolmabile. E pure ideologico, visto che Ichino è uno dei maggiori sostenitori della "flessibilità" in salsa progressista.  "Non è un po' un paradosso che Ichino lotti per maggiore flessibilità mentre la figlia lavora sempre nello stesso posta da 12 anni?", si è lamentata la Di Domenico in un'intervista ad HuffingtonPost Italia.  Figli di e privilegiati - "La verità - diceva Chiara dal palco del Pd - è scandalosa, ma lo status quo è osceno. Io mi sono stufata di vedere mogli di, figli di, fratelli di nei posti migliori. Io faccio nomi e cognomi: Giulia Ichino, a 23 annì, è stata assunta come editor della Mondadori. Della più grande casa editrice italiana, a soli 23 anni, mentre un mio amico, giornalista precario per un quotidiano di sinistra, resterà precario chissà fino a quando". Parole dure che hanno mosso a compassione Pierluigi Bersani, che al termine dell'intervento l'ha abbracciata. Nessun rancore personale, per carità: "Ci tengo a precisare che il mio intento non era puntare il dito contro qualcuno ma segnalare un fatto. L'assunzione può anche essersela meritata per le sue capacità, certo, però mi permetta una domanda - spiega su Huffington -. Quanti come lei sono riusciti a farsi assumere a quell'età?". E probabilmente l'essere choosy, per dirla alla Elsa Fornero, anche qui c'entra poco o nulla.        

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